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Pranzo alle otto

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su Pranzo alle otto

di luisasalvi
10 stelle

Esplosione di apparenza opposta alla realtà; poi si scopre una umanità ricca e buona in chi appare dapprima più meschino, e talvolta viceversa. Cukor rivela subito le sue caratteristiche e le esprime al meglio. Mereghetti, dopo un riassunto in cui "Larry, disoccupato, non arriverà fino a sera [lo credo: attore ormai finito a causa dell'alcol, come molti in altri film di Cukor e nella realtà di Hollywood, si uccide]: ma per gli altri l'impegno mondano sarà rispettato" [il pranzo è in onore di una coppia di nobili inglesi molto onorevoli, che invece all'ultimo momento disdicono e se ne vanno in vacanza in Florida: ricordatevi di non accettare inviti a pranzo da critici di Mereghetti, e di non fidarvi dei resoconti che ne fanno], trova "dietro l'apparenza di commedia sofisticata e i dialoghi brillanti, un film crudele e impietoso", il che potrebbe essere vero a prima vista, ma a guardare con un minimo di attenzione  dietro una apparenza crudele e impietosa risulta in definitiva un quadro abbastanza ottimistico della società umana, o almeno di quella americana, nonostante i suoi apparenti difetti; il peggio è in definitiva la coppia di nobili inglesi che non appare mai, mentre tutti gli altri rivelano dietro le diverse apparenze negative un cuore nobile ed una generosità di fondo. Il tutto condito con la necessaria ironia che attenua anche le illusioni e non nega le critiche; ma il film è tutt'altro che "impietoso": la "pietà" è forse la nota dominante sia di questo film, sia di Cukor in generale.

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