Regia di David Miller vedi scheda film
E' un buon giallo, il cui punto di forza finisce proprio per essere Doris Day, la quale è in splendida forma. La regia non è eccelsa ma è buona. Il suo lato migliore è forse il girare quasi tutte le scene in interno con le luci basse o molte ombre, che a volte coprono in modo irregolare gli attori che recitano, dando vita ad una simbologia abbastanza chiara. Peranto una menzione la merita anche il direttore della fotografia.
Un aspetto che il film rende molto bene, anche grazie all'interpretazione della Day, è la tortura psicologica alla quale il maniaco sottopone la malcapitata. Lo spettatore viene quasi tormentato assieme a lei, e con lei prova in parte il suo senso di esasperazione e di terrore. Purtroppo non ho visto la versione originale, ma la sadica voce del maniaco italiana è molto indovinata, perché riesce ad essere assolutamente odiosa. Mi piacerebbe a questo punto sentire com'è in originale. Il fatto che, benché per altri motivi, non si sentano le sue frasi libidinose finisce per renderle inquietanti.
Il film in generale è percorso da una discreta tensione, alla quale contribuiscono alle volte dei falsi allarmi ben piazzati. Alla fine ce n'è un bel picco.
Rex Harrison (il marito) è quanto mai ambiguo e non riesce ad essere rassicurante neanche quando abbraccia la moglie e le dà i bacetti per confortarla.
E' un buon film che non dovrebbe scontentare quasi nessuno, non molto lontano da certi esempi dei nostri Mario Bava e Dario Argento. PS: la versione data da La7 ha 90 min., troppo pochi rispetto ai 108 della scheda, anche considerando l'accelerazione che i film subiscono in TV e DVD. E' stato tagliato?
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