Regia di George Seaton vedi scheda film
Durante la sfilata annuale dei grandi magazzini Macy's a New York l’uomo scelto per interpretare Babbo Natale è ubriaco. Doris la dinamica responsabile lo sostituisce con un vecchietto dalla barba bianca molto gioviale che interpreta talmente bene il suo ruolo che decidono di… assumerlo. Il vecchietto asserisce di essere veramente Babbo Natale, e pur riuscendo a farsi ben volere da tutti… tranne dal medico della società che lo dichiarerà pazzo.
Ma chi lo dice che Babbo Natale, qui noto come Kris Kringle (gli americani lo chiamano così), non esiste? La stupenda e suggestiva pellicola di George Seaton intende proprio sfatare questa falsa notizia. Babbo Natale esiste eccome! Finché esisteranno la bontà d’animo e la leggerezza, fin quando la disillusione verrà tenuta a freno, allora non smetterà di essere vero.
È straordinario come pur non avvalendosi del colore, il film è in bianco e nero, Seaton riesca a trasmettere tutta la magia del Natale, dimostrazione questa che spesso ciò che viene raccontato, se fatto nel modo giusto, allora finisce per essere anche più avvolgente di ciò che vediamo. Grazie anche alle ottime interpretazioni degli attori protagonisti la pellicola è entrata a far parte dell’immaginario collettivo come una tra le più belle ambientate nel periodo natalizio. Esiste anche un remake del 1994 ma personalmente preferisco questa versione più datata ma anche più intima e avvolgente.
Tra le interpretazioni spicca, senza dubbio, quella di Edmund Gwenn nei panni di Kris Kringle è sensazionale ma anche Natalie Wood, nonostante la sua giovane età, regala una carinissima Susan Walke per non parlare poi del fascino e della bravura di Maureen O'Hara che interpreta Doris.
Insomma tutti questi elementi, oltre alla capacità di intrattenere in modo poco pretenzioso ma molto appassionante, hanno fatto di Il miracolo della 34ª strada un classico natalizio. Il film vinse tre premi Oscar: miglior attore non protagonista a Edmund Gwenn (Kris Kringle), miglior soggetto e migliore sceneggiatura. Nel 2005 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.
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