Regia di Mel Stuart vedi scheda film
Originalissima e carinissima fiaba un po' musicata, diventata cult. L'ho sempre adorata sin da piccola poichè ricca di garbo e moralismo, possiede un fascino davvero unico e potente.
Per quanto io ami Tim Burton ed il suo stile cinematografico, penso che il suo remake sia inferiore a questo primo film. Inferiore non negli effetti speciali o nella bellezza delle scenografie (in cui credo sia superiore invece), ma nell'anima della storia in sè per sè. Non che il film di Tim sia freddo ed insipido, la sua forza artistica, la sua etica ed i suoi buoni sentimenti li possiede, solo che non sono efficaci quanto quelli del lungometraggio di Mel Stuart. Lo stile e lo charme di questo film sono puramente naif e proprio per questo lo fanno risultare molto più gustoso, genuino e credibile. La trama affronta argomenti delicati, ma anche simpatici mescolando avventura, fantasia e sentimentalismo attraverso una confezione ironica mai sgradevole che ci delizia anche la vista con cioccolata e dolciumi in abbondanza e che allo stesso tempo esalta il valore della semplicità e dell'onestà degli ambienti poveri, facendo comprendere che l'avidità e l'egoismo non meritino ed ottengano nulla alla fine.
Come film è diviso in tre fasi: la prima è parecchio divertente poichè la caccia ai cinque biglietti d'oro si rivela a dir poco grottesca ed estrema (figli ingordi, figlie eccessivamente viziate, mogli che per la sola possibilità di ottenere una scorta di cioccolato garantita a vita lascerebbero anche morire il proprio marito ecc.), la seconda invece è avventurosa, moralistica ed anche un po' inquietante che tra una sequenza e l'altra vissuta nella magica fabbrica di cioccolato, insegna che l'ingordigia non porti a nulla di buono e la terza infine è delicata e toccante e ci mostra un epilogo che mette in risalto il valore della famiglia e dell'amore disinteressato. Ovviamente gran parte del successo di questo film è dovuto alla sua sceneggiatura perfetta, ricca di situazioni intriganti e di dialoghi davvero incisivi, ma anche all'intensità con la quale Peter Ostrum ha interpretato il piccolo Charlie e al carisma di Gene Wilder che rende memorabile il suo Willy Wonka, a differenza di quello poi interpretato da Johnny Depp nel 2005, che ne sembra solo una caricatura fastidiosa.
Willy Wonka indice un concorso attraverso il quale soltanto cinque bambini in tutto il mondo che riusciranno a trovare in una delle sue cioccolate i cinque biglietti d'oro vincenti, potranno visitare la sua fabbrica scoprendone i segreti, ma non solo, il bambino più onesto tra loro potrà soprattutto assicurarsi di mangiare cioccolato a vita...
Ottimo lavoro!
Eccezionale. Lui è il vero ed unico Willy Wonka!
Molto ben calato nel ruolo del saggio e buono nonno di Charlie.
Adeguata al ruolo della ragazzina capricciosa ed antipatica.
Gradevole.
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