Regia di Frank Capra vedi scheda film
La grandezza delle piccole cose. Dei banali diversivi, che diventano sfumature poetiche, ad un passo dal genio, e al limite dell’umorismo. In questo singolare road movie l’avventura è pura creatività letteraria, fatta di pensieri e parole, ed anche di canzoni, che colgono l’attimo fuggente e lo evidenziano, lo dilatano nel tempo, rendendo memorabili le idee apparentemente più futili e passeggere. La narrazione cinematografica, in questo film, è una lente di ingrandimento posta sui dettagli invisibili, che sarebbero destinati a disperdersi nel caos della vita, se una mano sapiente non riuscisse a metterceli davanti agli occhi, mostrandone l’importanza per gli sviluppi futuri. È il caso a produrre i momenti straordinari, che riescono a farsi strada poco a poco, nel flusso degli eventi, riempiendo gli spazi lasciati vuoti dalla nostra distrazione. Ed è in questo modo che il fortuito incontro, su un bus di linea, tra la giovane ereditiera Ellen Andrews e il cronista d’assalto Peter Warne, diventa mano a mano un’esperienza speciale, che è anzitutto tormentata e curiosa, e, fino all’ultimo, nulla lascia intuire dell’inevitabile sbocco romantico. La sostanza della commedia alla Frank Capra è un realismo gustosamente infiorettato di inventiva, quella che in Arsenico e vecchi merletti o Angeli con la pistola accompagnerà la realizzazione di un progetto audace, dotando i singoli incidenti di percorso di argute sottolineature comiche. In questo capolavoro, però, l’originalità non si limita a punteggiare il racconto di parentesi brillanti, ma diviene essa stessa funzionale all’evoluzione verso il traguardo complessivo, facendo sbocciare, lungo il cammino, quelle minuscole gemme che, di nascosto, preparano la grande fioritura. Frank Capra le tinge di colori diversi, perché è la varietà che fa la ricchezza e l’allegria, e realizza quella visione smerigliata che confonde lo sguardo, alimentando la tensione narrativa. Occorre inclinare lo scalpello secondo diverse angolazioni, per produrre le sfaccettature di un diamante: ed è così che, in questa scalpitante love story, l’aspra dissonanza dell’inizio viene trasformata, un colpetto alla volta, in una luminosa armonia. Accadde una notte è un verseggio senza rima, che segue, in successione libera, tutti i ritmi e tutte le metriche, come per esaurire, gradualmente, tutte le ragioni e le riflessioni, e potersi abbandonare, nel finale, alla splendida logica della rassegnazione.
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