Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Gran bel film di Neil Jordan che, ai tempi, mi ha permesso di conoscere questo regista, decisamente capace soprattutto nel riuscire a raccontare storie in maniera avvolgente e quando il copione (giustamente premiato con l’Oscar) è di quelli che meritano, mescolando più aspetti spesso per nulla semplici e scontati, allora il risultato è garantito.
Un militare inglese (Forest Whitaker) viene rapito dall’Ira e durante la prigionia stringe un rapporto di amicizia con Fergus (Stephen Rea), ma questo non cambia il suo destino che è già segnato.
Anzi dovrà essere proprio Fergus ad eliminarlo definitivamente; le cose non andranno per il verso giusto, il militare morirà comunque, ma Fergus sarà costretto a fuggire e deciderà di andare a conoscere la donna del suo “amico”, tale Dil.
Se ne innamorerà, ma la stessa non è quello che lui credeva che fosse e i suoi ex compagni torneranno a farsi vivi con lui per un nuovo incarico.
La peculiarità saliente di questa pellicola risiede nel fatto di svariare parecchio su diversi temi senza mai perdere la bussola, ma anzi regalando più di una scena madre, di quelle che rimangono scolpite nella memoria anche a distanza di tempo dopo la visione (e che quando le rivedi mantengono lo stesso vigore, anzi forse lo aumentano).
Scritto molto bene (non solo per le situazioni, ma anche per i tratti dei personaggi, estremamente umani), ma al contempo rappresentato in maniera altrettanto efficace da Jordan che tesse una tela ammaliante, senza scadere in facilonerie e mantenendo un livello di interesse molto alto in tutti in frangenti.
In questo è aiutato anche dagli attori, soprattutto da Rea (suo feticcio per autonomasia), mentre Whitaker è la solita garanzia e Jaye Davidson una piacevole scoperta.
Dunque gran film che riesce a parlarci di molte cose (dal dramma della sanguinosa situazione irlandese, all’amore più sentito, all’approccio col diverso che nel 1992 era parecchio più complicato da manifestare rispetto ad oggi) con una densità importante.
Ad un passo dal capolavoro, sicuramente un grandissimo film.
Rappresenta con classe una sceneggiatura importante e densa.
Bravo dunque a scegliere la storia, ma anche nella direzione degli attori e nel sapere dare la necessaria coesione tra le parti.
Grande prova.
Ruolo ed interpretazione che non si dimenticano facilmente.
Una sicurezza, si vede che con Jordan c'è un legame di stima e confidenza assoluta.
Dove lo metti lui ci sta sempre bene.
Encomiabile.
Riesce ad essere appropriata.
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