Regia di Nanni Loy vedi scheda film
"Sistemo l'America e torno"
diretto nel 1974 da Nanni Loy,
devo dire che non mi è dispiaciuto.
La storia tratta che il ragioniere Giovanni Bonfiglio,
viene inviato negli Stati Uniti per portare in Italia
Ben Fergusson,un campione di Basket.
Però la faccenda si complica perché
il giocatore,pur avendo firmato
un contratto,rinvia giorno in giorno
la partenza,e porterà a Bonfiglio
a scoprire un altro volto dell'
America,perché Ben è impegnato
politicamente nei "Black Power".
Nanni Loy,era un regista che sapeva raccontare
le storie,ma questo è purtroppo è un suo Film
minore perché la sceneggiatura,nonostante
sia curata da due del calibro come Leonardo Benvenuti
e Piero De Bernardi,ha dei momenti che risulta
macchinoso,e a coprire questi punti deboli
c'è uno straordinario Paolo Villaggio,
qui in uno stato di forma smagliante,
alla vigilia dell'esplosione con:"Fantozzi".
Ma questo ha la particolarità,che non è
solo un Film comico,ma ha delle sfaccettature
drammatiche,e che tocca argomenti politici,
oggi però molto datate,dove fa vedere anche
cose attuali,come l'altra faccia dell'America,
come quella che vive nei ghetti e dove non ti
soccorrono perché sei di colore.
Insomma all'inizio tocca i canoni della
"Commedia all'Italiana",per poi diventare
una specie di "Road Movie",e il rapporto
tra questo ragioniere e il giocatore completamente
pazzo contro il capitalismo,porterà
al primo a fare delle cose inaspettate.
Da segnalare la buona direzione degli
Attori,oltre al già citato Villaggio,
anche Sterling St. Jacques
nella parte dello sportivo Ben,
che è straordinario,e che poteva dare
di più per il Cinema,perché scomparso
prematuramente di Aids nel 1984,e la
bella colonna sonora di Eriquez Balcani.
In conclusione un sufficiente Film dove Loy,
vuole raccontarci una situazione che allora
era drammatica nella comunità della gente di
colore,che oggi appare datata,ma rimane uno
spaccato dei tempi,che a tratti è molto attuale.
Il difetto e che fa fatica a partire,ma che ti coinvolge
dopo per l'odissea del ragioniere,che lo porterà a fare
un lungo viaggio dell'America con risvolti
incredibili,ma il regista è bravo a evitare
l'"Happy End",spiazzando lo spettatore
con un finale tragico,dove alla fine,
per le persone,sono importanti le cose marginali
e superficiali (come lo Sport),
che le cose che veramente contano.
Il mio voto: 6,5.
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