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Sistemo l'America e torno

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Sistemo l'America e torno

di John_Nada1975
8 stelle

Il miglior film di Paolo Villaggio, e che se solo avesse avuto una colonna sonora di Luis Bacalov al livello delle altre sue sarebbe stato davvero uno dei film italiani più memorabili degli anni settanta-e su alcuni dizionari del 1975 così era citato-. 

E' un ambizioso e nemmeno così tanto "provinciale"o inadeguato, tentativo degli italiani Nanni Loy e Gianni Hecht Lucari, di inserirsi nel "road movie" alla "Scoperta dell'America" e delle sue contraddizioni, dal finale drammatico e violento, allora nella stagione d'oro della Nuova Hollywood.

Il tutto visto con gli occhi di un europeo in transferta, un italiano appunto, il ragioniere come sarà quello ben più famoso di un anno dopo, Giovanni Bonfiglio("Bòuanfaiglio" come storpiato da tutti in lungo e largo per gli States, impossibile per loro pronunciarlo), interpretato da un Paolo Villaggio eccezionale, che rende da grande attore un personaggio molto meno cartoonesco di certi suoi soliti, e dagli accenti spesso se non proprio drammatici, certo amari. 

Sterling St. Jacques nella sua vera, unica occasione cinematografica,  meriterebbe un libro o almeno un documentario tutto su di lui, come fosse un Mark Frechette, se qualcuno non lo ha già fatto.

Anche la situazione di quel momento con il Black Power nello sport, qui la pallacanestro, le Pantere nere, le sommosse nei quartieri neri quando succedeva qualcosa con la polizia ecc., come nella lunga digressione a Detroit, non sono mal documentate e goffe come in altri film italiani che cercarono di inserirsi in quel contesto, spesso sono utilizzati filmati notturni delle rivolte e degli incendi del 1968 a Watts, ben montati con l'ambientazione americana che per una volta non si limita a qualche suggestivo scorcio urbano newyorkese, ma è per tutto il film con molti esterni dell'America rurale e di viaggio, più una puntata finale a New Orleans.

Bella la scelta del finale da parte di Benvenuti e De Bernardi, con Villaggio sull'aereo Alitalia di ritorno nel Belpaese, per citare altro titolo con il genovese sottovalutato e dai punti in comune, di far incarnare l'italiota cazzone che alla fine sa parlare solo di calcio e di camicie mal stirate, ad un fiorentino- indi all'incarnazione stessa per il turista di ciò che dovrebbe essere "l'italianità alata", alta e di cultura, e non al solito meridionale. Come invece appunto ne abbiamo conosciuto tanti, metropolitani o di Rignano sull'Arno.

Chi è alla fine un personaggio positivo, inconsapevolmente o meno, non può che stare per il Torino.

Solamente da due anni si può vedere il film in buon dettaglio e stabilità, alta definizione, da Raiplay, purtroppo soltanto però nella versione corta trasmessa spesso in televisione di 83', e non quella da 105'. Anche il dvd Mustang del 2013 conteneva la prima, ed era farlocco ovvero un mediocre master che sembrava quasi il riversamento della solita vhs anni '80 Domovideo.

 

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Ultimi commenti

  1. claudio1959
    di claudio1959

    Gran bel film da tutti dimenticato John

  2. maso
    di maso

    Anche io amo molto questo amarissimo film di Loy, Villaggio sfruttato in un ruolo drammatico più che comico, il suo pianto alla fine sulla battuta "Ma che fa piange perchè Pulici ha sbagliato il rigore" è memorabile.
    Grande rece bravo

    1. claudio1959
      di claudio1959

      Felice che ci sono persone come voi due John e Maso che ridate vita a quest’opera memorabile

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