Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
“The lost boys” è un film pienamente allineato con gli anni ottanta di cui si nutre, con parecchi cenni alla moda del periodo (capelli incolti, giubbotti di pelle, motociclette ruspanti, il luna park), simpatici ragazzini (Corey Haim e Corey Feldman) e pochissima, per non dire zero, voglia di prendersi sul serio.
Così si prendono di mira i vampiri, ma non si cerca troppo lo spavento (o almeno non ci si spaventa mai), quanto uno spettacolo d’intrattenimento che, tra banalità e passaggi divertenti, svolge agevolmente la sua funzione lasciando comunque solo parzialmente soddisfatti.
Lucy (Dianne Wiest) si trasferisce con i suoi due figli Michael (Jason Patric) e Sam (Corey Haim) in California per cambiare vita dopo il divorzio.
Ma Michael finisce subito sotto le grinfie del violento David (Kiefer Sutherland) che in realtà è un vampiro che semina da tempo morte le strade.
Toccherà ai due fratelli, ed a due giovani amici di Sam, provare a risolvere l’annoso problema che sconvolge da tempo la loro nuova piccola cittadina.
Film molto semplice che segue pedissequamente le mode del periodo inanellando una serie di eventi che non sono sempre curati al meglio, ma che conferiscono comunque alla pellicola un ritmo piacevole.
I veri protagonisti sono soprattutto i più giovani (fantastico Feldman che fa l’uomo vissuto), con le loro convinzioni (dai fumetti credono di aver imparato tutto), le piccole trovate (si barricano in casa un po’ come in “Mamma ho perso l’aereo”, ma con meno creatività) e momenti di improvvisa titubanza (facile parlare, più difficile trovarsi dinnanzi per davvero un vampiro), più sui generis i due protagonisti “ufficiali” (Jason Patric e Kiefer Sutherland), sempre diligente e composta Dianne Wiest.
Finale pirotecnico, ma anche assai rapido, gli effetti speciali non sono encomiabili, i vampiri non sono poi tutto sto granchè (ma prima sembravano molto più pericolosi) e visto l’andazzo giusto chiudere con una battuta sarcastica (grande il nonno, l’esperienza insegna).
Dunque un prodotto tutt’altro che imprescindibile (insomma “I Goonies” sono un’altra cosa), ma complessivamente divertente, certo sembra di tornare indietro nel tempo, con tutti i pro (uno spirito libertino e poche regole da rispettare) ed i contro (voluta superficialità) del caso, ed i vampiri ci sono, ma non sono la trave portante (per cui chi li ricerca meglio che si orienti altrove), semmai lo sono i ragazzini con i loro occhi e la loro semplicità d’azione che si rispecchia appieno in tutto l’onorevole (almeno qui) lavoro di Joel Schumacher.
Indolore.
VOTO : 6,5/10.
Rivederlo con tutti quei capelli, mi ha fatto un certo effetto.
Ruolo proprio non ispiratissimo, lui non si staglia dalla massa, ma tutto sommato se la cava in maniera dignitosa.
Bello sveglio il ragazzino.
Simpatica, bel sorriso, sempre pronta a farsi in quattro.
Come madre moderna figura proprio bene.
Carina, ma il ruolo non offre molto e lei non pare nemmeno averne molto di più da trasmettere.
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