Regia di Frank Perry vedi scheda film
Non è conosciutissimo, ma "Un uomo a nudo" è un film notevole, un accorato compiangere di quello che la società americana era divenuta, o meglio, di quel che non aveva saputo essere negli anni dopo il Sogno, un rompersi d'incanti generazionali, e una riflessione amara e molto seria su una generazione, quella del dopoguerra pieno di speranze e ambizioni sull'avvenire. Regista di film non indimenticabili solitamente (però sia "Doc" che "Mammina cara" sono pellicole che hanno lasciato non poco di sè stesse a chi le ha viste), Frank Perry realizza un'opera che ha probabilmente molto di personale , e utilizza un grande interprete, all'epoca un pò lasciato sullo sfondo dalle grandi majors, ma che ha avuto l'intelligenza, la modernità e il saper guardare avanti che gli ha consentito, in età avanzata, prove di una maturità e di una capacità di introspezione, e di lungimiranza al contempo impressionanti: Burt Lancaster è stato uno dei tre o quattro maggiori attori della propria generazione, un grandissimo che, agevolato inizialmente dalle proprie capacità di prestanza e atletiche, ha saputo migliorarsi sempre, donando alla propria arte recitativa sfumature da interprete di alta classe, appropriandosi anche di personaggi scomodi.Questo pellegrinare di un uomo dalle ormai perdute radiose speranze e da un glorioso ( ma fino a che punto?) passato, vestito solo del proprio costume da bagno attraverso le piscine delle ville dei suoi vicini, cercando di rimettere insieme i frantumi delle proprie memorie, per compensare un vuoto annullante, ha del geniale. E il giungere infine alla propria abitazione, in cui non c'è più niente a cui tornare genera un moto di incauta pietà.
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