Regia di Don Bluth vedi scheda film
Cartone che all'epoca suscitò cuoriosità e speranze, ma che oggi, nell'epoca dell'animazione digitale, sembra lontano un secolo. Eppure non mancano elementi originali nell'opera seconda (come lungometraggio) di Bluth, che ripercorre la storia di tante famiglie che alla fine dell'Ottocento emigrarono dall'Europa agli Stati Uniti d'America, È interessante, per esempio, l'immedesimazione dei topini ebrei (idea che il fumettista Art Spiegelman rivendicò come plagiata dal suo Maus), perseguitati dai gatti cosacchi che organizzano i pogrom, come davvero avvenica nella Russia zarista. Bluth, inoltre, cita diversi maestri del cinema, a cominciare da Ejsenstejn, passando per il cinema neorealista e per il realismo sociale americano di prima e dopo la seconda guerra mondiale. Il risultato si può considerare riuscito, anche se dopo un'ora il film ha dato il meglio di sé e comincia un po' ad avvitarsi su sé stesso, in attesa del lieto fine di prammatica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta