Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
George è un editore di libri che per arrivare da Los Angeles a Chicago sceglie il “Silver Streak”, la linea ferroviaria che percorre la tratta in due giorni e mezzo, permettendo ai passeggeri una sorta di vita da crociera. La socializzazione è facile, persino le avventure galanti. Per cui quando George conosce Hill, segretaria di uno storico dell’arte, il viaggio comincia ad assumere un contorno addirittura romantico.
Salvo quando dal finestrino della cabina George non vede cadere il suddetto storico giù dal treno…
Gene Wilder era all’epoca uno degli attori comici del momento, in quel decennio fortunato che andava da Frankenstein Jr.(1974) a The Woman in Red (1984). Il suo compito era riuscire a coniugare un personaggio credibile a metà tra film d’azione/spy-thriller e la commedia.
E il risultato è riuscitissimo. La narrazione è veloce e gradevole, la storia appassionante (con molte citazioni – neanche troppo nascoste – da Intrigo Internazionale di Hitchcock), Jill Clayburgh deliziosa e gli altri interpreti efficaci.
Un film da rivedere volentieri quando ricapita.
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