Regia di John Landis vedi scheda film
Rivalità senza esclusione di colpi tra le confraternite universitarie dei secchioni Omega e dei casinisti Delta. Film archetipico, seminale (c’è già una milf ante litteram), semplicistico nella sua contrapposizione: a chi lo rivede oggi, e ancora più ai giovani che non lo avevano mai visto, rischia di sembrare meno anarchico e anche meno divertente rispetto a quando è uscito. In effetti per la maggior parte si sviluppa in modo meccanico, affastellando gag; poi il gioco si fa duro, come quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbor, e il finale è trascinante. A guardar bene, c’è in sottotraccia un discorso non banale sull’idealizzazione del passato: la vicenda è ambientata nel 1962, ossia nella presunta età d’oro kennediana (e quindi prima del Vietnam), ma le didascalie che precedono i titoli di coda e ci informano sul futuro dei personaggi, nel loro beffardo rovesciamento di American graffiti, mostrano che in quel passato c’è poco da rimpiangere. Non condivido il generale entusiasmo per Belushi, che oltretutto non ha un particolare spicco, ma la sua innata volgarità è ben funzionale; andrebbe però ricordato che fra gli interpreti ci sono Tom Hulce, Karen Allen e Kevin Bacon, tutti destinati a futura fama.
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