Regia di Fred M. Wilcox vedi scheda film
Una ragazzina capricciosa e viziata, rimasta orfana, viene catapultata nella stantia dimora nobiliare dello zio. Maturerà, e farà maturare gli altri. Buona versione del celeberrimo romanzo.
Mi pare che tutto fili liscio in questo film. Risente, come tutte le riduzioni, della compressione dell'opera letteraria, ma la pellicola è riuscita e piacevole da vedere : il ritmo non conosce momenti di stanca, gli attori sono bravi (specie l'espressiva protagonista O'Brien) e la regia riesce a creare le atmosfere e ambientazioni adatte. A questo proposito, alcune sequenze sono sicuramente connotate da accenti gotici, cioè quelle ambientate nella tetra dimora nobiliare dove si svolge la vicenda, e questo prima che il genere “gotico” nascesse. Detto a margine, quelle case così inospitali e fredde, popolate a volte da un'umanità ugualmente fredda, devono aver realmente ispirato il genere letterario e cinematografico.
Il film ha anche il merito di evitare le scene zuccherose e la commozione a comando, come pure certi stereotipi hollywoodiani, rimanendo sul piano dei sani buoni sentimenti. Del resto, la vicenda raffigura un percorso di maturazione umana, fatto di urti e momenti difficili, per tutti i personaggi coinvolti. La ragazzina protagonista, quasi senza volerlo, fa scorrere acqua fresca negli stagni putridi di quella dimora imbalsamata, con dentro immersi segreti marci e assurdi, ed albergata da idee sbagliate, frutto della stupidità e dell'egoismo di alcuni personaggi. E lei stessa si toglierà di dosso la spocchia e il disprezzo per la servitù che le erano stati insegnati dalla madre nell'India coloniale.
Il regista Wilcox non è un autore, però è uno di quei bravi artigiani di cui si sente tanto la mancaza.
PS
La pellicola è in bianco e nero, ma contiene alcune stupefacenti sequenze a colori.
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Da come l'hai descritto sembra un film parecchio interessante; se poi ci aggiungiamo il fatto che c'è Herbert Marshall, attore che mi piace molto, e ci sono degli inserti a colori, come ne "Il ritratto di Jennie" e "La luna e sei soldi", allora devo ritenere che è si tratti di un piccolo gioiello. Cercherò quindi di recuperarlo.
Grazie per averlo riportato alla ribalta con la tua recensione.
Sì, secondo me sì. Hebert Marshall non ha una parte grande (è il padre del bambino "malato"), ma è comunque bravo. Io l'ho preso di recente in DVD.... E' una buona edizione.
Suppongo che lo farò anche io al più presto.
Un caro saluto!
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