Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Due ragazzini si amano, anche se il padre di lei non è d'accordo e fa di tutto per allontanare l'adolescente spasimante della figlia. Ma il giovane non si arrende e, dopo essersi macchiato di un'insensata azione criminosa, si ritroverà contro tutta quanta la famiglia di lei, oltre che la legge.
Zeffirelli all'ennesima potenza: una tragedia esasperata, un melodrammone romantico nel senso più deteriore del termine, che esonda di patetico e di fasullo, messo in scena con sfarzo estremo e altrettanto estremamente insignificante. La bellezza vuota del cinema del regista toscano, maestro del superfluo, qui raggiunge il suo apice e non è un caso se dopo Amore senza fine il Nostro deciderà di smaltire le delusioni dedicandosi per lungo tempo solamente al mondo dell'opera; da qui al prossimo film passeranno 7 anni (Il giovane Toscanini, 1988: comunque nell'opera immerso) e altri 5 ne occorreranno per Storia di una capinera (1993). Continua a lasciare perplessi la fissazione incrollabile di Zeffirelli per i ragazzini: anche qui il regista sceglie due giovanissimi interpreti per mettere in scena una storia morbosa d'amore, come già aveva fatto per il suo Romeo e Giulietta del 1968; nel cast, di discreto livello internazionale, si segnalano i nomi di Brooke Shields, Martin Hewitt, Shirley Knight, Dun Murray, James Spader, con un ruolo di scarsa rilevanza riservato a un esordiente dal futuro luminoso, Tom Cruise. Nella colonna sonora spicca la hit di Lionel Richie Endless love, nominata agli Oscar 1982. Sceneggiatura di Judith Rascoe da un romanzo di Scott Spencer: sbadiglio libero. 3/10.
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