Regia di Jimmy Sangster vedi scheda film
Non amo troppo la fattura Hammer, credo che gli horror Universal siano di gran lunga più suggestivi. C'è da dire che con gli anni '60 e '70 i contenuti si fanno più audaci e si osa anche di più in termini di ambiguità. Il film di Sangster non è male. Un po' castrato, forse volutamente, nella messa in scena, per lasciare l'esplosione al sottotesto erotico e morboso dell'intera vicenda. Non è un film che rimane nella menoria, ma è indicativo il fatto che la Creatura arriva solo alla metà del secondo tempo, spiazzando l'idea che uno spettatore poteva farsi a priori. Altro elemento che sottolinea l'idea anti-tradizionalista, è la fine riservata al mostro: veloce, per nulla spettacolare, dovuta alla maldestria di una bambina. Una fine fantozziana direi, senza nemmeno un accenno di nemesi, nè niente. Quindi, i tratti grotteschi che si vedono ogni tanto qua e là (come la freddezza, questa sì funzionale narrativamente, del giovane barone), si compiono solo nel finale, come per riderci sopra. Ma il resto del film è un soffocatissimo sprigionamento ormonale, castrato tra il misantropo e il misogeno, che nasce dall'affezione alla "macchina-esperimento". Questa riflessione, più riuscita in altri film, è qui solo accarezzata, perchè questo film più di tanto non è memorabile. Peccato.
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