Regia di Veljko Bulajic vedi scheda film
Una produzione che voleva celebrare la resistenza contro i nazisti da parti degli slavi, film voluto dall'ora presidente Tito, ed all'epoca niente poteva fa pensare alla diseguaglianza etnica che invadeva, non troppo sottorraneamente, la Jugoslavia. Una storia gonfia di nazionalismo, che cerca di dare spazio anche ad altri, fra cui gli italiani che assieme agli americani e tedeschi sono co-produttori, dove i cori abbondano in maniera rindondante e la retorica è il dato dominante di tutta l'operazione. Nella sceneggiatura spicca anche il nome di Ugo Pirro, nome non a caso di una storia che prende in considerazione questo periodo, dato che ha fatto romanzi tipo Jovanka e le Altre e Le Soldatesse. Il film sembra un tipico film russo di regime, e lo accomunano anche attraverso la partecipazione di un nome di spicco come Bondarchuk, le cose che si salva maggiormente sono: la scelta delle locations, davvero belle e significative, l'enorme resa delle comparse e la realizzazione delle scene di battaglia. Il film risente di salti di trama alle volte incomprensibili, e la lunghezza non gioca a favore. Naturalmente produzioni di questo tipo sono ricche di partecipazioni di lusso, dove i ruoli, alle volte, sono abbastanza superficiali, e sono importanti come richiamo.
Il regista è assolutamente inadatto per una operazione come questa e spesso non sfrutta la tipologia dell'operazione mancando anche nello spettacolo, di cui, forse, era la più grande aspirazione di tutta la produzione. Tito riteneva necessaria la messa in scena della sacralità della nascita della Jugoslavia, idea, evidentemente, che non ha avuto una sua verità.
Una storia che sa di stantio
Mediocrissimo ed inadegauto realizzatore, forse regista di regime
Volti interessante come sempre
Ruolo sfuggente a cui viene a mancare tutto il suo appeal
Tronfio come sempre
E' la più volonterora di tutti e non rimane male, peccato il doppiaggio, il suo ruolo malgrado tutto, rimane meglio degli altri. Da notare che proveniva dalla Jugoslavia, anche se naturalizata in Italia
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