Mack (Kline), avvocato quarantenne, resta in panne con la sua auto in un quartiere malfamato di Los Angeles dove viene circondato da una banda di teppisti. Lo salva un meccanico di colore, Simon (Glover). L'uomo gli racconta la sua vita: sposato, separato, con una figlia sorda e una sorella che abita proprio in quel quartiere. Davis (Martin), l'amico produttore di Mack, viene ferito da un rapinatore che, per rubargli l'orologio, gli spara ad una gamba. Dopo questa tragica esperienza Davis si ripromette di smettere di produrre film violenti. Mack si pente di un'avventura con la sua segretaria, mentre la moglie decide di adottare una bambina abbandonata tra gli alberi. Davis, guarito, riprende a produrre i soliti film.
Note
Kasdan indaga nei suoi territori preferiti, che sono quelli dei sentimenti feriti e delle fratture dell'anima dell'uomo metropolitano. Ne esce un affresco crudele dell'America contemporanea, tra sentimentalismo e violenza. Saggio cinematografico sulla necessità di una nuova sensibilità, "Gran Canyon" attraversa la realtà americana gettando, nella vita quotidiana di personaggi diversi, l'ombra del dubbio sulla direzione intrapresa (e da prendere). Orso d'oro a Berlino.
Voto 5,5. Film corale con una filosofia esistenziale di livello pari a quella dei baci perugina, con le più ritrite formule buoniste. Questo è il meglio che l'America produce quando si interroga su se stessa? Mah! [03.09.2009]
All'indomani della sua uscita nelle sale, dalle pagine dell'Indipendente il critico Giovanni Grazzini, che già non aveva digerito la vittoria di Grand Canyon al Festival di Berlino, scrisse che «...intendiamo equiparare il film per metà a una requisitoria e per metà a una predica, a un pletorico minestrone di moralistici luoghi comuni, espressi con uno stile che… leggi tutto
La libertà e il silenzio contro il caos e la violenza della giungla metropolitana.Questo simboleggia il Grand Canyon del titolo(e lasciamo perdere stendendo un velo pietoso il pleonastico sottotitolo italiano che non c'entra proprio nulla col film) meta finale per una sorta di riconciliazione con la vita.Il nume tutelare di questo film è senza dubbio Altman e poco c'è… leggi tutto
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La libertà e il silenzio contro il caos e la violenza della giungla metropolitana.Questo simboleggia il Grand Canyon del titolo(e lasciamo perdere stendendo un velo pietoso il pleonastico sottotitolo italiano che non c'entra proprio nulla col film) meta finale per una sorta di riconciliazione con la vita.Il nume tutelare di questo film è senza dubbio Altman e poco c'è…
Vicende intrecciate di vari personaggi a Los Angeles. A Mack (Kevin Kline), un avvocato, si rompe la macchina mentre si trova in un quartiere malfamato; un meccanico, Simon (Danny Glover), interviene a tirarlo fuori da un incontro ravvicinato con un gruppo di teppisti. Per sdebitarsi, Mack gli fa conoscere Jane (Alfre Woodard) e i due si trovano benissimo insieme; inoltre procura alla sorella di…
Buon film corale di Kasdan, ambientato nella Los Angeles di inizio anni '90, anche se non ai livelli de 'Il grande freddo'. Come al solito, i punti di forza sono i dialoghi e la recitazione di tutto il cast, con Danny Glover, Kevin Kline e Mary-Louise Parker, a mio avviso, sugli scudi, anche grazie a personaggi più sfacettati. Buono l'amalgama fra dramma e commedia intessuto dal regista, grazie…
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Commenti (3) vedi tutti
Voto 5,5. Film corale con una filosofia esistenziale di livello pari a quella dei baci perugina, con le più ritrite formule buoniste. Questo è il meglio che l'America produce quando si interroga su se stessa? Mah! [03.09.2009]
commento di PPpunti di vista trasversali sulla vita a Los Angeles. Grande cast.
commento di DaltonUn buon film sulla vita di persone di diverso cetto sociale in una grande città.
commento di IGLI