Regia di George Roy Hill vedi scheda film
L’hockey sul ghiaccio, soprattutto quello praticato negli Stati Uniti, è uno sport rude basato sullo scontro fisico, e nel quale anche le risse tra i giocatori sono tollerate e lasciate alla discrezionalità dell’arbitro. In questo contesto si muove la storia di Colpo secco (Slap Sot), film che George Roy Hill ha tratto da un libro di Nancy Dowd, sorella di un giocatore che militava nelle serie inferiori di hockey americano. La squadra dei “Chiefs” di Charlestown viaggia nei bassifondi della classifica, perennemente sconfitta e derisa dai suoi stessi sostenitori, e per di più prossima al fallimento economico. L’allenatore-giocatore Reggie Dunlop (Paul Newman), nel disperato tentativo di procurare un acquirente alla squadra, comincia così a ricorrere ai mezzi più sleali possibili. Inizialmente, per motivare i giocatori, fa circolare la falsa voce che la società stia per essere rilevata da un gruppo finanziario proveniente dalla Florida. Poi promuove il gioco duro e violento all’interno della sua squadra, inserendo i giovani fratelli Hanson, tre bambinoni poco cresciuti che giocano con le macchinine ma che in campo picchiano come dei fabbri. Arriva persino a promettere un premio a chi, tra i suoi giocatori, romperà la testa di un temibile avversario. L’escalation di violenza sembra inarrestabile: le partite diventano delle vere e proprie battaglie, il pubblico comincia ad apprezzare e a idolatrare i Chiefs, ed anche i risultati sportivi arrivano.
Colpo secco è una satira sferzante dello sport made in USA, metafora di una società malata, bisognosa di brutalità e di violenza e pronta ad esaltare il lato aggressivo dell’individuo. Il linguaggio scurrile, il giornalismo sportivo di quart’ordine che aizza il pubblico ansioso di sangue, i metodi disonesti, le botte e gli scontri durissimi: il tutto restituito grottescamente ma con estremo realismo. Mantenendosi in bilico tra divertente umorismo e dramma sportivo, la sceneggiatura è attenta a cogliere le sfumature dei personaggi, dal cinico e arrivista allenatore (interpretato da un ottimo Paul Newman, che da George Roy Hill era stato già diretto nei leggendari Butch Cassidy e La stangata, in coppia con l’amico Robert Redford), al giocatore Ned (Michael Ontkean), che ha problemi con la giovane moglie (Lindsay Crouse) e che si rifiuta di ricorrere al gioco sporco voluto dal suo coach, alle consorti dei giocatori, ora distaccate ora in apprensione per le sorti dei loro mariti. Non perfettamente riuscito, Colpo secco è però un film che è stato ingiustamente sottovalutato e che andrebbe riscoperto per la sua critica feroce all’american way of life ed all’ipocrisia del mondo sportivo. Un mondo dove, come sentenzia Reggie, “la gente non vuole mica i goal, vuole il sangue!”
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