Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Curioso apologo sulla violenza, come un'anti-fiaba in cui chi ne esce premiato è proprio chi meno lo merita. Ma questo accade perchè metaforicamente il discorso sullo sport si può applicare alla società: crudi gli atteggiamenti in campo, crudo il linguaggio, cruda la morale; allo stesso modo è la legge del più forte a regolare la vita quotidiana. Newman ultracinquantenne giocatore di hockey (notoriamente già di per sè non uno sport per bambini o vecchietti) non è il massimo della credibilità, ma, come nello sport (vero), anche qui sulla pellicola è il gioco di squadra a fare la partita e non soltanto la prestazione dei singoli. Incalzante la costruzione della trama, fino all'esplosione finale del match scudetto. 7/10.
Una squadra di hockey se la passa male, così decide di ricorrere all'estrema violenza come mezzo per il proprio riscatto. Funzionerà e li porterà fino alla finale scudetto.
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