Regia di Henry King vedi scheda film
Passabile spettacolo degli anni d'oro di Hollywood. Sul film pesa il discorso sull'inquisizione spagnola, ed è infarcito di riferimenti a quest'ultima, facendolo diventare quasi un'opera con uno scopo programmatico che va al di là del semplice intrattenimento. Lo ritengo un film a tesi. Accostando i costumi religiosi della vecchia Europa alla tematica della colonizzazione del continente americano, la sceneggiatura finisce per essere un inno alla creazione di un mondo nuovo che rappresenti una rottura con quello vecchio (e corrotto). Ciò è evidente specie nelle scene finali, gravate infatti da una certa retorica, e dal pensiero, inevitabile, che la nuova società d'oltreoceano avrebbe prodotto anch'essa i suoi mali, essendo il male purtroppo presente in ogni essere umano. Va però detto che il discorso sull'inquisizione è fazioso e grossolano, oltre che ridondante, a cominciare dall'episodio iniziale del pellerossa perseguitato dall'inquisitore perché eretico (!). Come si sarebbe potuto chiamare in causa per eresia un pellerossa, che apparteneva ad una altra religione e a mala pena sapeva cosa fosse il cristianesimo? Non ho mai sentito parlare di indigeni pagani processati per eresia. La stessa storia dell'Inquisizione è gravata da numerose falsità, che vennero messe in circolazione dagli stati protestanti dopo la Riforma, allo scopo di screditare il cattolicesimo (la famosa "leggenda nera"). Al di là di questo, che ci porterebbe lontano, nel film troviamo un frate (perché sono sempre ciccioni i frati al cinema?) che quasi si vergogna del suo essere cattolico, e un inquisitore che è il massimo della malvagità e dell'ipocrisia, e perfino un giuda pronto a rinnegare Dio non appena si vede in pericolo di vita. Quanto al resto, Tyrone Power dà una buona interpretazione dell'eroe positivo e tutto d'un pezzo, e la ragazza è brava, oltre che bella. Henry King dirige con mestiere, ma il film non è così vispo e solido come all'inizio promette. Probabilmente se avesse girato la pellicola con la sola intenzione di fare un'opera di avventura e amore, ne sarebbe uscito un godibilissimo spettacolo. Ma io lo dico sempre: le intenzioni "dimostrative" e propagandistiche nuocciono alla riuscita di un film. Molto, molto meglio "Scaramouche".
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