Regia di Robert Bresson vedi scheda film
Rigoroso, asciutto ed essenziale resoconto di una famosa vicenda storica, che vide la condanna al rogo di quella che poi divenne Santa Giovanna d'Arco ad opera di un locale tribunale eclesiastico francese comprato dall'invasore inglese. Come sempre Bresson è concentrato sui fatti nudi e crudi, e sulla loro verità effettiva, tanto che il maestro, per i dialoghi, si servì degli atti originali del processo. Del resto è ben evidente che le risposte della santa agli interrogatori, alla quale la malizia e la sapienza umane non poterono resistere, non sono opera d'ingegno umano ma di Dio. L'azione è minima, le inquadrature concedono pochissimo al contorno in cui si svolge l'azione, eppure il film è teso e solidissimo, e la nostra attenzione viene catturata definitivamente sin dall'inizio. I tentennamenti della pulzella (bravissima l'attrice) davanti alla prospettiva di una morte atroce, la sua sofferta scelta di coscienza, i giudici corrotti che le impediscono di appellarsi al papa, il rogo finale sono momenti di intensa commozione. A Giovanna Dio disse: se ritratti, ti danni eternamente. Lei preferì sostenere la verità a costo di una morte orribile, per poi andare subito in paradiso. E' una grande figura di donna, personaggio eroico ed integerrimo, che ha molto da insegnare a noi opportunisti e smidollati moderni. Se ancora non era chiaro, il film naturalmente è un capolavoro.
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