Regia di Alexandre Astruc vedi scheda film
Una grande sciocchezzuola dal titolo ingannevole (non c'è nessuna battaglia e tutta la vicenda si svolge tra un porticciolo dell'Adriatico e pochi chilometri quadrati di retroterra). tutto quel che in realtà succede è che un ufficiale della Marina dell'appena sconfitto Regno di Iugoslavia riesce a risalire sulla sua nave (un modesto cacciatorpediniere) catturata dal nemico e sabotarla, perchè i Tedeschi non ne possano far uso, morendo un istante dopo la missione riuscita. In questo viene aiutato da una bella ragazza, figlia di un uomo fucilato dai Tedeschi, la quale si può permettere di girare nei Balcani in fiamme da mesi con una macchina di 20 anni dopo e vestita come un'indossatrice di 25 anni dopo. Mi sembra di capire che in quel lontano scorcio di anni '60, dopo due buoni decenni di film non sempre eccelsi sulle glorie partigiane (ed almeno in un film di Kusturica ne vediamo una sacrosanta presa in giro) la Iugoslavia di Tito sentisse una gran voglia di analoghe apologie sulle forze regolari...
Paolo Cau
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