Regia di Jim Abrahams vedi scheda film
Riguardato recentemente su Netflix; i ricordi non mentivano: si tratta di un modesto exploit satirico, riuscito solo parzialmente, delle mega-hit del box-office. Charlie Sheen azzecca qualche gag esilarante, per quanto il suo faccino da mascellone fighetto non convinca molto in un contesto burlesco. Un peccato, visto che un personaggio tedioso quale il Pete Mitchell di Tom Cruise poteva essere schernito in modi ancora più pungenti e canzonatori. L’anima gemella, la nostrana Valeria Golino, alias Ramanda Thompson, si diletta in una performance esuberante in cui dovrebbe beffeggiare le dive patinate di Hollywood; anche se le si può perdonare l’inglese maccheronico (ci sono state attrici italiane che in territorio anglosassone hanno fatto ben peggio), penso che la sua sceneggiatura non sia di certo folgorante, anzi, direi che in diversi casi si palesi gratuitamente volgare e un po’ fuori luogo (l’allusione al sesso orale nella porzione ove si dovrebbe deridere “9½ Weeks” è triste..). I secondari invece sono impegnati in mediocri ma simpatici siparietti slap-stick disgregati e isolati dalla storia; alcuni momenti sono perfino imbarazzanti e banalmente didascalici, come la parentesi sentimentale con “Only You” in playback... Divertenti i “veterani” della parodia Lloyd Bridges ed Efrem Zimbalist Jr., pur essendo relegati a particine esigue “di supporto”. Infine discreto, nonché breve, il risvolto cartoonesco della baruffa aerea conclusiva. Tuttavia, non è nulla di eccezionale o particolarmente geniale.. Nel complesso una farsa disorganicamente godibile. Tirando le somme, il vetusto tris Zucker/Abrahams/Zucker ha osato di meglio in passato...
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