Regia di Duilio Coletti vedi scheda film
Nella Romagna della metà dell'Ottocento Stefano Pelloni, vistosi rifiutato dalla famiglia dell'amata Barbara, si dà al brigantaggio. Costituisce il suo gruppo di fedelissimi e, tra un furto e un assassinio, diventa il cosiddetto Passator Cortese, ladro gentiluomo.
Questa pellicola di Duilio Coletti racconta la vita e le malefatte di uno dei più feroci criminali dell'Ottocento italiano, Stefano Pelloni detto il Passatore (a causa del mestiere del padre, traghettatore); il film viene costruito in realtà più sulle leggende intorno al personaggio, sorta di eroe mitologico della Romagna, che sulla realtà: le imprecisioni storiche sono innumerevoli e persino la morte del protagonista viene narrata in maniera assolutamente sbagliata e priva di fondamento (non fu ucciso per onore da un suo sgherro, bensì – giustamente – dai gendarmi che gli davano la caccia). Al di là di ciò, preso come lavoro di pura fantasia e quindi di intrattenimento a base di avventura, azione, crimine e sentimenti forti, Il passatore funziona bene: c'è un ottimo Rossano Brazzi nelle vesti del protagonista e attorno a lui non mancano volti e nomi degni di nota, da Carlo Campanini a Memmo Carotenuto, da Luigi Garrone a Folco Lulli, da Valentina Cortese a Carlo Ninchi, da Pupella Maggio a Carlo Tamberlani, passando anche per un giovane Alberto Sordi in un ruolino marginale, peraltro doppiato (!). C'è Coletti alla regia, già abbastanza esperto per confezionare un'opera solida e dalla buona tenuta; ci sono collaboratori di buon mestiere come Mario Serandrei per il montaggio, Carlo Montuori per la fotografia e Vittorio Nino Novarese (futuro Oscar) per i costumi. Insomma un film sicuramente godibile, ma che fallisce proprio là dove più sarebbe importante che si facesse valere, cioè nella ricostruzione storica; certo comunque meglio di Fuori uno... sotto un altro, arriva il Passatore (Giuliano Carnimeo, 1973) che arrivava a far incontrare Pelloni e il poeta Pascoli, nato 4 anni dopo la morte del criminale. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta