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Il Passatore

Regia di Duilio Coletti vedi scheda film

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La recensione su Il Passatore

di mm40
4 stelle

Nella Romagna della metà dell'Ottocento Stefano Pelloni, vistosi rifiutato dalla famiglia dell'amata Barbara, si dà al brigantaggio. Costituisce il suo gruppo di fedelissimi e, tra un furto e un assassinio, diventa il cosiddetto Passator Cortese, ladro gentiluomo.

Questa pellicola di Duilio Coletti racconta la vita e le malefatte di uno dei più feroci criminali dell'Ottocento italiano, Stefano Pelloni detto il Passatore (a causa del mestiere del padre, traghettatore); il film viene costruito in realtà più sulle leggende intorno al personaggio, sorta di eroe mitologico della Romagna, che sulla realtà: le imprecisioni storiche sono innumerevoli e persino la morte del protagonista viene narrata in maniera assolutamente sbagliata e priva di fondamento (non fu ucciso per onore da un suo sgherro, bensì – giustamente – dai gendarmi che gli davano la caccia). Al di là di ciò, preso come lavoro di pura fantasia e quindi di intrattenimento a base di avventura, azione, crimine e sentimenti forti, Il passatore funziona bene: c'è un ottimo Rossano Brazzi nelle vesti del protagonista e attorno a lui non mancano volti e nomi degni di nota, da Carlo Campanini a Memmo Carotenuto, da Luigi Garrone a Folco Lulli, da Valentina Cortese a Carlo Ninchi, da Pupella Maggio a Carlo Tamberlani, passando anche per un giovane Alberto Sordi in un ruolino marginale, peraltro doppiato (!). C'è Coletti alla regia, già abbastanza esperto per confezionare un'opera solida e dalla buona tenuta; ci sono collaboratori di buon mestiere come Mario Serandrei per il montaggio, Carlo Montuori per la fotografia e Vittorio Nino Novarese (futuro Oscar) per i costumi. Insomma un film sicuramente godibile, ma che fallisce proprio là dove più sarebbe importante che si facesse valere, cioè nella ricostruzione storica; certo comunque meglio di Fuori uno... sotto un altro, arriva il Passatore (Giuliano Carnimeo, 1973) che arrivava a far incontrare Pelloni e il poeta Pascoli, nato 4 anni dopo la morte del criminale. 4/10.

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