Regia di Carroll Ballard vedi scheda film
Adesso in smagliante alta definizione a 1080p, uno dei migliori film naturalistico-avventurosi degli anni '80, visto per caso al cinema nel 1984, soprattutto per il richiamo del nome sui manifesti di Brian Dennehy, appena visto in "Gorky Park".
E probabilmente anche il migliore di Carroll Ballard, regista uscito dalla cerchia tecnica di Lucas e Coppola, molto dotato proprio nel campo del cinema con gli animali(il suo precedente era stato proprio "The Black Stallion"), sempre abbastanza abile a evitare toni melensi e accenti antropomorfi. Nonostante il ''pericolo" di una produzione Walt Disney Pictures(ma fortunatamente era quella degli anni '80, non certo quella integralista Lgbt di adesso), molto bravo Charles Martin Smith per una volta protagonista nel suo "one man show", solo in scena per buona parte dei 103', nei panni dell'universitario ricercatore etologo Tyler, che poi in pratica è lo stesso Farley Mowat.
Autore canadese, anticonformista e spesso inviso ai media del sistema come per le sue memorie di guerra, e di vari libri di successo internazionale d'ambito autobiografico e naturalistico, dal cui best Sellers omonimo, è tratto il film.
Molto ben sviluppato il discorso sull'avanzamento capitalistico anche in quelle lande desolate invernali di ghiaccio del British Columbia e dell'Alaska, neve e alberi, del solito capitalismo autofago tramite lo sfruttamento delle risorse, l'uccisione dei lupi per riequilibrare il sistema naturale a favore dei caribù, il commercio delle loro pellicce. Tutto simboleggiato anche nei personaggi dei due inhûit amici del protagonista, uno anziano e saggio cacciatore e l'altro giovane e simpatico, con famiglia da mantenere, sdentato, che nel finale mostrerà a Tyler con un sorriso a 32 denti una nuova brillante dentiera.
Ottenuta proprio grazie ai soldi e quindi a doversi "piegare", dovuto a questo "sistema".
Esilaranti e nonostante il soggetto gustosissimi, i momenti di alimentazione "alternativa" a base dei numerosissimi topi, così come fanno anche gli studiati lupi.
E quindi via di codine di topo che fuoriescono da sandwich al formaggio, codine di topo in bocca(a spaventare gli altri compagni topastri che osservano il Macabro pasto dei loro compagni, terrorizzati), spiedini di topo, frullato di topi per una bella mousse, e quant'altro. Il tutto sempre accompagnato da una buona birra da bere in una ampolla di studio, a mò di bicchiere.
Molto bello anche il finale di Tyler in compagnia del suo anziano amico inhûit, che sceglie di restare forse per sempre o comunque molto tempo ancora, in quelle lande nonostante la compagnia della famiglia di lupi sia migrata altrove. Forse un giorno ritornerà, da luoghi più sicuri e selvaggi in cui si è trasferita, per sfuggire alla caccia degli esemplari adulti da parte degli uomini. E come lo stesso Tyler ha compreso, al riparo soprattutto dalla loro "società".
Un pò sbrigativo e non colto nelle premesse che poteva offrire(pur nell'ambito di un film comunque concepito "per famiglie") il confronto/scontro finale con l'amico adesso "nemico" passato dalla parte degli sfruttatori, pilota di idrovolanti adesso ricco, interpretato appunto in una apparizione minore, da Brian Dennehy.
Mark Isham alla colonna sonora sempre adattissimo con i suoi toni minimalistici e metafisici, a questo tipo di pellicole e storie.
Eccellente la fotografia nitidamente algida di Hideo Narita.
John Nada
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta