Regia di King Vidor vedi scheda film
Un uomo solo e intorno la folla, talvolta partecipe, talvolta indifferente ai suoi drammi, alle sue gioie, alla sua vita. Qui anche l'approccio di Vidor sembra seguire la stessa falsariga, mostrando il protagonista che passa attraverso le gioie e i dolori di una lunga parte della propria vita. Mentre la figlioletta agonizza sul lettino di morte, e Johnny vaga in mezzo alla strada bloccando il traffico, un poliziotto lo apostrofa, dicendo «vada a casa: vuole che il mondo si fermi solo perché sua figlia è ammalata?». La folla, come recita una didascalia che si legge nel film, gioisce insieme a te per sempre e piange insieme a te per un giorno solo. E quindi Vidor ci lascia con l'immagine del suo protagonista che ride insieme ad una sterminata folla di suoi simili, conclusione tutto sommato ottimistica, alla vigilia del grande crack finanziario del 1929.
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