Regia di Hans Hinrich, Marcello Pagliero vedi scheda film
Un uomo sparisce nel nulla dopo aver ucciso il suo ricattatore; la moglie, risultata innocente, si rifà una vita. Fino a quando l’uomo ritorna e un provvidenziale incidente lo mette definitivamente fuori dai giochi.
Hans Hinrich, chi era costui? Regista e attore tedesco di origini ebraiche, il Nostro fu costretto a emigrare dalla Germania a causa delle persecuzioni naziste; non scelse benissimo la sua destinazione, giacché decise di muoversi nell’Italia mussoliniana che presto lo avrebbe decretato per legge essere umano di seconda classe. Eppure, costretto all’anonimato e quindi senza comparire nei crediti dei suoi stessi film, Hinrich proseguì per qualche anno a dirigere pellicole, licenziando una manciata di titoli prima di ritornare nella patria liberata. Fra di esse c’è questo Nebbie sul mare, melodramma di un nero profondo il cui regista sui titoli di testa risulta essere Marcello Pagliero; soggetto di Sergio Pugliese e sceneggiatura di Gherardo Gherardi, il film si rivela abbastanza ingenuo e semplice nell’intreccio, ma gode quantomeno di una narrazione piuttosto serrata che fa scorrere la storia in maniera sufficientemente piacevole, senza grossi intoppi insomma. I nomi principali sul cartellone sono quelli di Viveca Lindfors, Gustav Diessl, Otello Toso, Umberto Spadaro e Claudio Ermelli; la confezione è accurata e senza dubbio in questo c’è lo zampino di Hinrich, visto che per Pagliero Nebbie sul mare risulta l’esordio registico. 3,5/10.
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