Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Uno dei migliori film di Salce regista, appena dietro ai primi due "Fantozzi", al pari del "Federale" (1961) e di altre commedie con protagonista Paolo Villaggio. Fra l'altro, "Basta guardarla" anticipa di alcuni anni "Polvere di stelle" (1973) di Alberto Sordi, ponendosi nella scia di "Luci del varietà" (1950) di Fellini e Lattuada, incrociato con "Straziami, ma di baci saziami" (1968). Proprio le parti ispirate al film di Risi sono le meno riuscite in questa peraltro buona commedia di Salce, dove si narrano le avventure della contadinella Enrichetta, che riesce a salire alla ribalta di una compagnia scalcagnata con il nome di Erika Rikk, prima grazie al crooner da strapazzo Silver Boy, poi al comico fanfarone Farfarello. Sono tantissime le parti azzeccate, a cominciare dai cammei di Franca Valeri, nella parte di una soubrette in disarmo, sino a una caratterizzazione finalmente riuscita di Carlo Giuffrè (spesso male sfruttato al cinema), nella parte di un dignitoso cialtrone, e al personaggio di Farfarello, interpretato dal regista. Notevole la scena del pranzo alla trattoria di campagna, dove Farfarello continua volutamente a storpiare il nome del rivale, chiamandolo Silver Roy. Ottima, per finire, la prestazione di Maria Grazia Buccella, altrove confinata in parti di maggiorata ochetta giuliva e qui irresistibile, quanto meno nella scena teatrale del Cocorocò. Anche il cast di contorno è indovinatissimo, dalla spagnola di Mariangela Melato al coreografo effeminato Pippo Franco. Gli anni settanta hanno prodotto anche commedie cosiddette di serie B, ma riuscite e non volgari come questa.
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