Regia di Michael Curtiz, William Keighley vedi scheda film
Capostipite del genere avventuroso, ma anche uno dei più celeberrimi titoli dedicati all'arciere ribelle di Sherwood, "La leggenda di Robin Hood" rimane un classico della Hollywood pre-bellica, con uno dei ruoli iconici di Errol Flynn: certo, guardandolo quasi ottant'anni dopo dalla sua realizzazione, fa un effetto differente, probabilmente, da quello voluto da Curtiz e dal co-regista Keighley, ma le scene d'azione rimangono ben congegnate, il tono dato all'avventura, a metà tra la scorribanda umoristica e il racconto spavaldo di eroi tutti d'un pezzo , convince, e le ingenuità varie si fanno perdonare, anche per il buon livello di confezione dell'operazione. Sul piano attoriale, a un Flynn atletico ma per il resto monocorde, è da preferirsi la melliflua minacciosità di Basil Rathbone, e ovviamente il nuovo doppiaggio non è mai all'altezza della situazione, troppo affettato e impostato: la fotografia sgargiante compensa certi utilizzi delle musiche non sempre esattamente all'uopo ( durante il duello nel fiume con Frà Tuck, c'è un pezzo vagamente melenso che non ha ragion d'essere nella sequenza...), e comunque ci si diverte con la briosità della messinscena. Certo, "Robin e Marian" di Richard Lester è un'altra cosa, ma ci si può accontentare...
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