Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Nel 1945, a Mosca, un giornalista americano sposa una ballerina classica sovietica, ma le autorità non le concedono il visto per l’espatrio: allora lui, insieme a un amico inglese che si trova nella medesima situazione, progetta un audace piano per far fuggire le loro mogli. Siamo in piena guerra fredda, questo è un film di propaganda, ma almeno fa qualche timido tentativo di alleggerire i toni. Certo, siamo lontanissimi non dico dalla genialità autoriale di Uno, due tre!, ma anche da commediole sfornate all’epoca della distensione quali Giulietta e Romanoff o Arrivano i russi, arrivano i russi, cartine di tornasole che avvertono che il clima sta cambiando. Questa resta una storia drammatica: i russi sono ottusi e crudeli, il doppiaggio contribuisce a metterli in ridicolo (penalizzando Gene Tierney, che pure ha l’aria abbastanza esotica per il ruolo), c’è anche un bambino che muore; ci si limita a qualche scipita battuta sul mitico compagno Popov, a cui venivano attribuite le invenzioni più disparate: ma è già qualcosa. In alcune immagini di repertorio compare Stalin.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta