Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Sembra uno di quei film che, con tono da commedia, spingono il protagonista in una sorta di imbuto che ha come sbocco una inevitabile tragedia personale. E dispiace, vedendo la faccia simpatica di James Garner, che tutto sommato sta alla guerra come Don Abbondio sta al matrimonio di Renzo e Lucia. Il suo «sottopancia» si proclama orgogliosamente vigliacco in servizio permanente effettivo ed ha un bel da fare per tenere dietro alle mattane del suo generale (un ottimo Melvyn Douglas).
Peccato che nel finale di Tempo di guerra, tempo d'amore Arthur Hiller o chi per lui non abbia saputo rinunciare alla sua natura di commedia a tutti i costi: il suo finale edulcorato annacqua un bel po' il messaggio antimilitarista che avrebbe dovuto costituire l'essenza del film.
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