Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Tornato per spodestare 'tutta la verità, nient'altro che la verità', Munchausen è l'incantevole rivoluzione alle leggi della fisica, della logica, e qualche volta anche della narrazione.
Tornato per spodestare 'tutta la verità, nient'altro che la verità', Munchausen è l'incantevole rivoluzione alle leggi della fisica, della logica, e qualche volta anche della narrazione. L'incipit Boccaccesco ci introduce in una parabola sovversiva, dalla messa in scena fiabesca (grande Dante Ferretti e tutti i tecnici italiani che hanno costruito questo film) e il carattere della satira. Come in Swift e Calvino, avventura e magia servono a ritrarre la storia come mai farebbe uno storico. Tutti gli episodi della vita di Munchausen attraversano uno spirito dei tempi, nel quale per giunta il nostro eroe deve cimentarsi in una sfiancante partita con la Morte. E ne vediamo di tutte: dal deismo alla commedia borghese, all'evasione dal Moloch della Nuova Era alla de-mitizzazione dei conflitti, imperniati su meri profitti individuali. Come molti personaggi di Dickens (Manette, Micawber), Munchausen ondeggia fra rassegnazione e guizzo di iniziativa, ovvero lo zenit e il nadir del melodramma. Attraverso un doppio balzo nella cornice narrativa, ci immergiamo in uno spettacolo giocoso e commovente: Gilliam ci prende per il naso quanto gli pare e piace, se serve a destituire la violenta disumanità della ragione. Insomma, la fantasia al potere. Un motto che non si sono inventati gli hippie ma, andrebbe ricordato, il nostro Giovan Battista Vico.
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