Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Si comincia in una città assediata dai turchi: un vecchio interrompe una rappresentazione teatrale, si presenta come il vero barone di Munchausen di cui gli attori rievocano le gesta e spiega il motivo dell’inimicizia che il sultano nutre verso di lui. Seguono gli incredibili viaggi alla ricerca dei suoi quattro servitori dotati di superpoteri, e alla fine si torna nella città di partenza per chiudere il corto circuito tra finzione e realtà. Film schematico, episodico, sembra la versione fiabesca (sia pure con forti venature dark) degli incubi futuribili di Gilliam. Ma è anche uno spettacolo sontuoso, una vera gioia per gli occhi: forse il regista non ha mai potuto disporre di un tale spiegamento di mezzi al servizio del suo talento visionario. In aperta polemica contro gli eccessi del razionalismo settecentesco, che toglie spazio ai sogni, è la gioiosa celebrazione del potere della fantasia. E vedere Sarah Polley bambina, e anche Uma Thurman poco più che adolescente, fa tenerezza.
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