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La grande rabbia

Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film

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La recensione su La grande rabbia

di mmciak
6 stelle

"La Grande rabbia" diretto da Claudio Fragasso,
devo dire che non mi è dispiaciuto, ma anche
lasciato perplesso.

La storia si svolge a Roma nel Dicembre del 2014,
e racconta che Benito, detto "Benny", è un ragazzo di colore
che è stato adottato da una coppia italiana, ma è rimasto solo
al mondo dopo la morte dei genitori, e quel giorno esce di galera.

Benny si mantiene partecipando a incontri clandestini
di lotta e muovendosi nel sottobosco criminale capitolino.

Il suo amico Matteo è attratto da quello stesso mondo,
ma tenta di tenersene lontano lavorando in un pub.

I due sono amici di vecchia data, uniti dalla fede nel fascismo.

I due si ritrovano e quest'ultimo lo coinvolge nei suoi loschi affari,
mentre nella zona di Tor Sapienza, scoppiano proteste legate
alla presenza di immigrati.

La pellicola prodotta dalla Diamonds International Film,
rappresenta il 15* Lungometraggio di Claudio Fragrasso,
uno degli esponenti di "Genere" nel nostro Paese,
che ha lavorato anche con Bruno Mattei,
e qui siamo dalle parti del "Low Budget",
dove decide di realizzarlo in digitale e in bianco
e nero, e lo imposta in maniera diversa dai
suoi lavori precedenti facendo una docu-fiction.

La storia la fa svolgere nelle 24 ore di una giornata
dove due amici si infilano a loschi affari nei dintorni
di Roma, e lo divide con il malcontento dei cittadini
della città, con interviste e manifestazioni, e da molto
bene il senso di caos che si vive all'interno della
capitale, rovinata da mille problemi.

I riferimenti del regista che saltano all'occhio
sono "L'Odio", perché rappresenta bene la violenza
e la delinquenza che si vive in città e racconta una
storia di amicizia forte, e si lascia trasportare
a giudizi diversi tra loro cos'è diventata la destra
e il fascismo.

Il tutto è coinvolgente e ritmato perché racconta la città
dai bassifondi, anche se gli scontri non sono
il massimo, e questi incontri clandestini mi
hanno fatto venire in mente Walter Hill e
i Film muscolari con Van Damme, ma quello
che spiazza che i due verso la fine prenderanno
un altra via.

Il Film dura 90 minuti circa ma io avrei tagliuzzato
qualcosa qui e là, perché certe scene le ho trovate
lunghe, e poi non tutti gli attori sono convincenti,
e in una scena tragica una morta batte gli occhi
e respira.

Ma le parti del leoni la fanno i protagonisti
dell'esordiente Miguel Angel Gobbo Diaz
nel ruolo di Benito, detto "Benny", che è
straordinario e da solo prende tutta la
scena e il figlio d'arte Maurizio Matteo Merli,
nel ruolo di Matteo, che è molto convincente
con il suo personaggio e trasmette bene
nel fatto di una persona che si arrangia,
ma ha fatto piacere rivedere Flavio Bucci,
Attore sottovalutato,nel ruolo di Virgilio,
con una buona interpretazione,recentemente
scomparso.

Poi figurano anche:
Ydalia Suarez, Edoardo Purgatori, Simone Sabani,
Nicole Cadeddu, Cinzia Carrea, Claudio Fragasso
e Giulio Base.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di Robin Brown, le musiche
di Pino Donaggio e Tommaso Zanello
e le scenografie di Valentina Fragasso,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un Film medio,
che vuole narrare uno spaccato di quel periodo
a Roma, miscelando Fiction e documentario,
dove si viveva una situazione tesa in procinto
di esplodere,e lo realizza con un linguaggio crudo e diretto,
però a mio parere in qualche scena ci sono lungaggini,
con una buona interpretazioni degli Attori,
ma rimane un prodotto d'impatto soprattutto
per il finale, e nonostante tutto il complesso
non convince, è uno dei migliori lavori di
Fragrasso.

Il mio Voto: 6,5.

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