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Soldati a cavallo

Regia di John Ford vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Soldati a cavallo

di Dany9007
8 stelle

Non annoverato tra i capolavori del genere, nemmeno tra quelli del regista e neppure incluso nella serie di film che Ford dedicò alla cavalleria (si ricordano esclusivamente Il massacro di Fort Apache, I cavalieri del Nord Ovest e Rio Bravo). Effettivamente Soldati a cavallo è un'incursione nelle dinamiche militari della Guerra Civile (tante volte citata da Ford, ma mai esplorata così direttamente), ma il regista pone l'accento su delle eccezionali schermaglie tra i protagonisti della missione ardita che fa da filo conduttore del film. 

John Wayne interprea il  rozzo e risoluto colonnello Marlowe (di umili origini ma consapevole delle sue responsabilità di capo) che nella vicenda rivela qualche fantasma: il suo disprezzo per la professione medica (splendidamente incarnata nella mite, ma determinata figura del maggiore Kendall, interpretato da un ottimo William Holden), proviene dalla morte della moglie, deceduta a seguito di un'operazione errata. In questo atteggiamento ostinato (persino controproducente) ha qualche familiarità con il personaggio sempre interpretato da Wayne in Sentieri selvaggi: Ethan Edwards, con il suo odio esasperato verso i Comanche, si trova ad essere persino più solo ed isolato. 

Similitudini a parte, in questa pellicola si trovano i tratti caratteristici di Ford nella descrizione della cavalleria: il cameratismo tra i sottoufficiali (sempre dediti all'alcol), il senso del dovere, l'umanità in certe situazioni. Tuttavia, allo stesso tempo Ford amplifical'aspetto tragico della vicenda e del concetto di guerra: il massacro dei soldati sudisti che cercano di attaccare le truppe in città (dei quali vengono inquadrate le gambe e poi i corpi che stramazzano a terra uno dopo l'altro) è una scena carica di umanità, con John Wayne che ammette "non volevo questo! ho cercato di evitarlo!", sino alla commovente (ed ironica) sequenza dei giovanissimi allievi della scuola militare, mandati allo sbaraglio contro il nemico. 

Sempre con una punta di solennità (e a volte di umorismo), il regista non propone una visione manichea tra i nordisti (buoni) ed i sudisti (cattivi): si respira ammriazione per la dignità dell'ufficiale sudista che cercherà, nonostante la menomazione al braccio, di far naufragare la missione dei nemici, così come si avverte il disprezzo nella scena dell'arresto dei disertori che cercano di consegnare uno sceriffo ai nordisti. 

A mio avviso un western davvero da rivalutare per la sua compattezza e per l'approccio antieroico alla storia. 

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