Regia di John Ford vedi scheda film
Capolavoro di John Ford.
Durante la Guerra di Secessione Americana il colonnello Marlowe (J.Wayne) viene inviato con un reggimento di cavalleria in territorio sudista per compiere una pericolosa missione: distruggere il nodo ferroviario della stazione di Newton.
Nella colonna di Marlowe c'è anche il maggiore Kendall (W. Holden), medico chirurgo, con il quale il colonnello entra in contrasto fin dall'inizio. A complicare ulteriormente la situazione sarà la presenza della prigioniera sudista Hannah Hunter (C. Towers), che cercherà di ostacolare i piani di Marlowe.
Uno dei migliori e più intensi western di John Ford. È l'unico incontro tra il regista e la guerra civile americana, da lui descritta come un insensato macello, dove non si va certo a caccia di gloria.
Non c'è una netta ripartizione tra buoni e cattivi, ci sono solo uomini che combattono e muoiono, canaglie ed eroi si trovano in entrambi gli schieramenti. I sudisti sono comunque visti da Ford con molta simpatia: infatti si dimostrano combattenti valorosi e tenaci, molto spesso più dei cavalleggeri nordisti.
L' elemento chiave del film è lo scontro tra i due protagonisti: il colonnello Marlowe e l'ufficiale medico Kendall.
Marlowe è un ufficiale determinato a portare a termine la missione affidatagli, duro e dai metodi spicci, che ha in odio i medici perché in passato non sono riusciti a salvare sua moglie che era ammalata. Principalmente da ciò nasce il contrasto con il mite ma risoluto maggiore Kendall, che da parte sua critica l'inflessibilità di Marlowe e il suo atteggiamento verso la prigioniera sudista Hannah Hunter, che si interpone indirettamente nello scontro tra i due ufficiali.
Mitico come sempre John Wayne, che domina in maniera impressionante la scena nella parte del burbero colonnello nordista; gli tengono testa ottimamente un grande William Holden e la bravissima Constance Towers.
Ottima la colonna sonora di David Buttolph e varie le scene d'antologia: John Wayne ubriaco al bar che racconta il suo passato e rompe una montagna di bicchieri, la carica degli allievi dell'Accademia militare che sorprendentemente mettono in fuga il plotone nordista, l'addio finale tra la Hunter e Marlowe, che sparisce nel fumo dell'esplosione del ponte.
Il leggendario John Ford ci regala quindi un altro capolavoro; come scrive l'utente Teaestefano: "senza rinunciare a rappresentare grandi valori (onestà, coraggio, integrità, fedeltà, umiltà), il maestro fa vedere l'assurdità della guerra, specie di quella tra nordisti e sudisti [...] Razzista e fascistoide alcuni insinuano: invece Ford non era né l'uno né l'altro, e cantava anzi grandi valori umani oggi purtroppo passati di moda."
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