Regia di John Ford vedi scheda film
Una colonna di soldati dell’Unione al comando del colonnello Marlowe si spinge in territorio sudista per una delicata missione. Rude e deciso nei modi, Marlowe entra subito in conflitto con il maggiore Kendall, l’ufficiale medico assegnato al reparto. In prossimità di una lussuosa abitazione, i soldati fanno una sosta. Qui gli ufficiali vengono ospitati dalla proprietaria, l’affascinante nobildonna sudista Hannah, la quale dopo essere stata scoperta a spiare i piani militari, viene fatta “prigioniera” insieme alla sua domestica di colore.
Dopo una battaglia sanguinosa contro i sudisti, nella cittadina di Newton, il colonnello fa distruggere tutti i collegamenti ferroviari in modo da tagliare i rifornimenti all’esercito Confederato. La missione è compiuta. A Marlowe non resta che riportare a casa ciò che resta del suo reggimento, ma il nemico si riorganizza e schiera in campo anche gli allievi dell’Accademia Militare di Jeffersonville, dei veri e propri ragazzini…
La pellicola è ambientata durante la Guerra di Secessione, tra il ricco Nord industrializzato e il Sud agricolo e sempre più povero; uno scontro fratricida, il più sanguinoso che l’America ha conosciuto e che lasciò per molti anni rancore e disuguaglianze tra gli stessi americani. Lodevole l'abilità con la quale il regista John Ford tempera la crudeltà del conflitto attraverso episodi di altruismo e di rispetto del nemico. Ad esempio, il colonnello preferirà nascondersi o ritirarsi piuttosto che generare morte e distruzione nei campi di battaglia. Mentre l’ufficiale medico si prodigherà per curare e salvare vite umane a prescindere dal colore della pelle e dall’amico-nemico.
Un uomo come Marlowe che prova astio verso i medici perché non sono stati in grado di salvare la vita di sua moglie, apprezzerà, alla fine, l’operato dell’ufficiale medico instaurando con esso un rapporto di fiducia e stima. Anche l’amore trionferà.
Belle alcune scene come quella dei cadetti che avanzano imperterriti col rullare dei propri tamburi e i cavalleggeri con le loro vistose giacche blu che procedono al trotto sullo sfondo di suggestivi paesaggi.
Bravo John Wayne, a suo agio in questo genere di film. Impeccabile William Holden che aveva già indossato l’uniforme nordista nel film “L’assedio delle sette frecce”, un piccolo capolavoro del western americano.
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