Regia di Shahrbanoo Sadat vedi scheda film
Lupo e pecora, antitesi inconciliabili come ritrovarsi a vivere in un contesto rurale cui già da bambini, uomini e donne devono vivere separati non solo nei compiti e nelle mansioni a cui sono responsabilizzati già da infanti. Un film insolito, irrisolto, che ripercorre ed attraversa frammenti di culture per noi lontani e per questo affascinanti.
FESTIVAL DI CANNES 2016 - QUINZAINE DES REALISATEURS
Lupo e pecora, ovvero antitesi inconciliabili come anche il ritrovarsi a vivere in un contesto rurale afghano in cui già da bambini, uomini e donne devono vivere separati non solo nei compiti e nelle mansioni a cui sono responsabilizzati già in età (altrove) scolare, ma pure nei giochi e nelle rare opportunità di socializzazione che tra di loro è naturale e fisiologico possa e debba avvenire.
Mentre i ragazzi sono incaricati di accudire il bestiame preservandolo dagli attacchi dei branchi di lupi, e fungendo loro stessi da cani pastori nell'indirizzare, sempre di corsa, il gregge lungo i pascoli magri e arsi dalla siccità, le femmine vengono indirizzate dalle donne ad occuparsi dei lavori domestici, evitando contatti tra di loro se non al momento di organizzare un matrimonio.
Il film, una insolita produzione danese tutta ambientata in una realtà rurale dell'Afghanistan, celebra l'incontro, proibito o comunque al di fuori delle regole, di due ragazzi, maschio e femmina, considerati un pò diversi per indole, carattere, ed eccentricità di comportamenti: la storia di un'amicizia contrastata dalle regole da parte della mascolina Sediqa e di Qodrat, coetaneo che vive male il secondo matrimonio della madre con un vecchio già sposato con due donna, vive di momenti di intimità anche forti, ed è scandagliata attraverso echi di racconti popolari misteriosi e visioni fantastiche non particolarmente semplici da interpretare.
Un film insolito che ripercorre ed attraversa frammenti di culture per noi lontanissime, e forse per questo incomprensibili, oltre che spesso inaccettabili.
A tratti affascinante, forte di paesaggi brulli che risultano spesso magnetici visivamente, il film non persegue percorsi narrativi molto intuibili e tende a perdersi in singoli episodi di vita quotidiana e di complicità tra reietti ed esclusi, che non contribuiscono a dare compiutezza ad un'opera più interessante che riuscita, spesso indecifrabile nel suo complesso, ma meritevole di visione non fosse per il contesto insolito in cui si svolge, un paesaggio che si appropria spesso del contesto narrativo divenendo l'elemento più interessante e forte della produzione.
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