Regia di Rachid Djaïdani vedi scheda film
Si tratta di un film forse non eccezionale, ma nella sua semplicità rivela un messaggio molto importante :la possibile convivenza pacifica tra due persone così diverse.
Serge ( Depardieu) è un rozzo conservatore, volgare, razzista ed intollerante, che gradualmente comincia ad ammirare ed affezionarsi al giovane arabo rapper. E’ una bella prova per Depardieu ( che nella vita si dichiara uomo di destra ) aiutato anche dal suo corpo decadente ed imponente, molto credibile nel suo lento passaggio da reazionario ad essere umano.
Anche il rapper si rivela un discreto attore dando vita a questo giovane furioso, ansioso di avere un ruolo nella vita e di essere accettato come un uomo degno di essere rispettato.
Di questo grande problema della fratellanza umana non si parla mai abbastanza, quindi ben vengano film, libri, dibattiti, congressi e quant’altro, saranno sempre benvenuti e graditi.
Mi ricordo ai tempi di Schindler’s list, sostenevo con un amico ebreo che il film fosse una emerita puttanata, con questo attore malcresciuto somigliante ad un rozzo cow-boy (Liam Neeson) che sparava con un mitra strappato dalle mani di un SS per forare i tetti dei vagoni onde far pervenire un po’ d’acqua piovana agli ebrei nei vagoni blindati. Mi rispose – l’importante che si parli della Shoah, non importa come altrimenti la gente dimentica-.
Che si parli sempre più della razza umana e della sua pacifica
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