Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Sette agenti segrete, tutte belle ragazze, indagano sotto copertura su un uomo sospettato di essere il capo della tratta delle bianche.
Le magnifiche 7, nonostante il titolo, non è un western: siamo d’altronde nel 1961 e ancora il nostro cinema è lontano dal recepire il messaggio che proviene da oltreoceano e dal conseguente reinventare il genere virandolo alla maniera degli “spaghetti”. Siamo invece in pieno territorio della commedia balneare e come si può facilmente intuire con un cast a netta prevalenza femminile: Sandra Mondaini, Valeria Fabrizi, Ave Ninchi, Gloria Milland, Susanne Loret, Paola Quattrini, Eloisa Cianni e Annie Gorassini sono fra le principali protagoniste, ma non si lesinano i nomi di buonissimo livello anche nel reparto maschile: Mario Carotenuto, Carlo Delle Piane, Maurizio Arena, Carlo Dapporto, Ennio Girolami, Enrico Viarisio, Riccardo Billi, Luigi Pavese e Alberto Bonucci sono della partita. Un’ora e mezza di risate facili facili a base di giochetti di parole elementari ed equivoci ancora meno originali, con una trama nella quale non c’è praticamente nulla da seguire: la pellicola è un prodottino dal budget ridotto (tutto evidentemente speso negli interpreti) e destinato al più vasto pubblico possibile, in particolare naturalmente agli spettatori in cerca di evasione spensierata. Il copione reca ben cinque firme, eppure l’impegno non sembra essere stato proporzionato alla quantità degli sceneggiatori impegnati; nello specifico: Carlo Veo, Fabio Dipas, Tito Carpi, Carlo Moscovini e il regista, Marino Girolami. Rimanendo proprio su quest’ultimo, il fatto che Girolami nel 1961 abbia licenziato ben cinque film lascia intendere oltre ogni approfondimento critico il tenore di questo Le magnifiche 7; qui, al di là dell’effetto nostalgia (e di un bel po’ di mestiere in scena), oggi non c’è nulla da salvare. 2,5/10.
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