Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
Trasposizione su pellicola del dramma teatrale omonimo scritto nel 1832 da Victor Hugo; Rigoletto è il buffone della corte di Francesco di Francia, impenitente dongiovanni. Rigoletto asseconda ogni nefandezza del monarca e questo indispettisce gli altri cortigiani, che decidono infine di rapire sua figlia.
Nonostante il protagonista sia proprio il personaggio al centro dell'opera di Giuseppe Verdi, cioè Rigoletto, e nonostante l'utilizzo delle musiche di tale lavoro, questo Il re si diverte mette in scena il testo originale da cui tale opera proviene e cioè il dramma teatrale omonimo scritto nel primo Ottocento da Victor Hugo. Ecco perché l'azione è ambientata in Francia e la corte è quella di re Francesco I e non quella verdiana del duca di Mantova; in tutto ciò va ricordato che il personaggio di Hugo si chiamava Triboulet (e sua figlia Blanche, non Gilda), ma qualche libero adattamento a favore del pubblico italiano (siamo pur sempre nel 1941, la censura osserva e giudica tutto) si può accettare senza fatica. Il re si diverte è una farsa ben disposta sulla scena da un veterano come Mario Bonnard, classe 1889, che tanto gusto ci prenderà da realizzare subito dopo Rossini (1942). Qui restituisce con buon mestiere le atmosfere cupe, permeate di intrighi e di tranelli, del testo di partenza; ciò anche grazie a un cast ben assortito che vede la partecipazione nei ruoli principali di Michel Simon, Maria Mercader, Rossano Brazzi, Paola Barbara, Carlo Ninchi, Doris Duranti, Elli Parvo e Juan De Landa. Il copione reca le firme del regista, di Tomaso Smith, di Carlo Salsa e del protagonista centrale, Simon. Come di consueto per Bonnard, le musiche originali sono del fratello Giulio. Intrattenimento d'altri tempi, oggi forse un po' scialbo, privo di ritmo e di mordente, ma inequivocabilmente ben realizzato. 5/10.
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