Regia di Stacy Title vedi scheda film
Incrocio tra Candyman ed il più recente It follows per un ennesimo horror di poche pretese con destinazione un pubblico di teenagers. Ma anche una rivisitazione del Boogeyman come il titolo stesso (per affinità fonetica) suggerisce. Prodotto dalla Blumhouse.
The Bye Bye Man (2016): locandina
20 ottobre 1969: un giornalista compie una strage, uccidendo otto persone perché ossessionato da un nome che mai pronuncia. Le vittime sembrano essere a conoscenza di qualcosa di molto importante e per questo vengono colpite dall'omicida che poi si toglie la vita. Oggi: la giovane coppia formata da Elliot (Douglas Smith) e Sasha (Cressida Bonas), accompagnata da John (Lucien Laviscount), affitta una vecchia dimora isolata per andarci a vivere. Una sera, ospite la parapsicologa Kim (Jenna Kanell), il gruppo si applica in una sorta di gioco sulla premonizione. Elliot rinviene un vecchio comodino, riempito di scritte (ripetute) "Non pensarlo, non dirlo", e tra queste un nome: Bye Bye Man. Da quel preciso momento, Elliot per primo, e a seguire chi viene a conoscenza del nome, sperimenta visioni spaventose -anticipate dalla presenza di un cane, un treno e antiche monete d'oro- che preannunciano fatti di sangue. Le vittime cadono sotto attacco da parte delle loro stesse paure.
The Bye Bye Man (2016): scena
Ormai la Blumhouse è sinonimo di ripetitività, pertanto questo Bye Bye Man (fate attenzione, nome più demenziale era impossibile trovarlo) si attesta nel mediocre standard della casa, dove tutto sa di già visto e rivisto: qui si prende un po' da Polanski (Repulsion) e da Craven (Nightmare), aggiungendo un pizzico di Candyman e, per stare al passo con i tempi, della parabola (per nulla riuscita) sulla contaminazione virale che è It follows (e siamo già all'autocitazione, essendoci di mezzo Blum).
The Bye Bye Man (2016): Faye Dunaway
Echi dal mieloso (nonché mestruale) Badabook (e a proposito di titoli, c'è di peggio del Bye Bye Man) sono invece garantiti dalla regia femminile attribuita stavolta a Stacy Title. Ma tu guarda un po'... coincidenza vuole che sia la moglie del produttore Trevor Macy, già artefice di tre irrisolti e dimenticati pseudo horror (Oculus, Somnia e Ouija, l'origine del male).
The Bye Bye Man (2016): Lucien Laviscount, Douglas Smith, Jenna Kanell, Cressida Bonas
La narrazione procede a sbalzi e talvolta non è affatto chiara; occorre conoscere la "storia vera" da cui è tratta, ad esempio, per capire la presenza del treno, quella del cane "Frankenstein" e le motivazioni del Bye Bye Man. Da stendere poi un pietoso velo di silenzio sul confuso finale con scambio dei protagonisti. Ma c'è qualcosa da salvare in questo patinato horror che ci riporta -per censura implicita- a metà Anni '80 cassando la corrente viscerale dell'ultimo decennio, ovvero ad un prodotto sulla falsariga di un Halloween per nulla riuscito? A ben guardare sì. La presenza di Doug Jones è un punto a favore, come il suo look emaciato, dove a fare impressione -oltre all'epifania del cane infernale composto con pezzi di cadaveri- è il colore albino del suo viso, in contrasto con quel lungo saio nero con cappuccio. Per il resto siamo di fronte ad un semplice (e dimenticabile) horror, capace di lasciare il segno forse al solo target finale cui è destinato, ovvero quello pre-adolescenziale. Due parole di numero sul tranello di spacciare il lavoro ispirato ad una storia realmente accaduta. Una bufala più grande dello stesso film. La storia vera sarebbe quella spuntata nel 1990 durante una seduta medianica con tavoletta Ouija, raccontata nientemeno che dagli spiriti! Ma per favore!
The Bye Bye Man (2016): Douglas Smith
Nota a margine
Non è chiaro come John, studente universitario che vuole distaccarsi dalla famiglia per essere indipendente, possa poi guidare nientemeno che una Mustang. Evidentemente gli autori hanno una percezione distorta del mondo reale.
The Bye Bye Man (2016): scena
Nel catalogo della Midnight Factory/Koch Media. Quindi, come solito, garanzia di alta qualità tecnica del prodotto. Nello specifico la slipcase contenente il bluray, ospita il film nella magnificenza del formato 2.35:1 HD, con possente traccia audio italiana 5.1 DTS HD. Vano extra presente con circa venti minuti di interviste, un backstage di dieci minuti ed il trailer. A corredo anche un booklet, ovviamente "di parte" sul film. Durata della versione: 1h36m17s.
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