Regia di Jordan Vogt-Roberts vedi scheda film
Un film d'avventura ben realizzato. A metà degli anni '70, una squadra di scienziati e militari statunitensi raggiunge un'isola non segnata sulle carte e perennemente circondata da una coltre di nubi temporalesche, ufficialmente con l'incarico di effettuare una mappatura geologica, in realtà per provare le teorie di alcuni studiosi, i quali ritengono che l'isola sia un passaggio tra il mondo conosciuto e la "terra cava". Ben presto la squadra viene affrontata da Kong, gigantesca scimmia dotata di raziocinio. I superstiti si trovano divisi in due gruppi, uno formato da militari e comandato da un colonnello che vorrebbe chiudere la propria carriera con un'ultima azione "gloriosa"; un altro formato da una fotoreporter pacifista ed un avventuriero inglese, che entra in contatto con un aviatore precipitato decenni prima sull'isola, ed una tribù di autoctoni, e vorrebbe allontanarsi dal luogo senza recare distruzioni. Il film ha il pregio di saper inquadrare questa vicenda all'interno di un contesto sociale più ampio. Sono gli anni in cui gli Stati Uniti stanno concludendo il "disimpegno" nell'Indocina, di conseguenza alcuni militari vivono sensazioni di angoscia e delusione, comprendendo che il loro impegno - ed il sacrificio di tanti compagni - non è servito a nulla, e contemporaneamente preoccupati per quello che sarà il loro ruolo in un futuro di pace. Per questo motivo, il co-protagonista del film interpretato da Samuel L.Jackson vorrebbe "chiudere in bellezza"; circa la natura di Kong e delle altre creature fantastiche che popolano l'isola, la regìa rispolvera la teoria della "terra cava" : la presenza di un mondo all'interno del nostro, nel quale la specie dominante non è l'uomo. Le sequenze di azione sono ben realizzate, e ben dosate. L'elemento principale è costituito dalle sequenze di esplorazione dell'isola sconosciuta, tanto affascinante quanto letale. Tra gli attori, oltre Samuel L.Jackson, è apprezzabile Brie Larson, nei panni di una fotoreporter pacifista, e pertanto naturale antagonista del bellicoso colonnello, un personaggio che - per le idee che sostiene - appare "perdente" in partenza. Tuttavia, pur esprimendo una critica contro il militarismo, il film non perde di vista il suo scopo principale, quello di intrattenere con intelligenza, e lascia la porta aperta ad almeno un seguito, che mi auguro non abbia qualità inferiore di quest'opera, che "rinfresca" la figura di King Kong fondendola con quella di Godzilla.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta