Regia di Peter Berg vedi scheda film
Boston -Caccia all’uomo può venire considerato come la terza pellicola di una ipotetica trilogia creata e pensata insieme all’attore/produttore Mark Whalberg che ruotano intorno a eventi reali, iniziata nel 2013 con Lone Survivors sulla missione afgana del 2005 e proseguita con l’esplosione della piattaforma petrolifera di proprietà della britannica Transoceanic in Deepqwater - Inferno sull’oceano del 2016 per poi finire a questa pellicola e quindi all’attentato terroristico nel cuore di una delle città simbolo della democrazia americana (il peggiore in terra americana dai tempi dell’11 settembre), una trilogia anche come rappresentazioni dei traumi più profondi che sta vivendo la nostra epoca (guerra, disastri ambientali, terrorismo).
Scritto insieme a Mat Cook e Joshua Zetumer, il regista Peter Berg ricostruisce minuziosamente l’attacco terroristico alla maratona di Boston, il più antico evento sportivo degli Stati Uniti, del 2013 e i successivi quattro giorni di caccia ossessiva dei suoi responsabili (i due fratelli Tsarnaev, mussulmani di origine cecena) con il suo piglio registico ormai riconoscibilissimo, da epigono e (forse) allievo di Michael Bay ma più umano, meno propenso a riprese ad effetto ed esplosioni e maggiormente interessato alla psicologia e all’umanità dei suoi personaggi e, come nei precedenti due film partendo da una situazione ordinaria, seguendo i protagonisti nelle loro azioni quotidiane, in modo da empatizzare con loro, per poi scivolare inesorabilmente nel dramma, confermato dal progressivo disordine compositivo dell’immagine, improvvisamente sregolata, sporca e confusa e che prende il posto di una narrazione invece più classica e semplicistica in conseguenza dell’elemento scatenante che ha portato il caos nelle vite dei protagonisti, trasformando gente ordinaria loro malgrado in eroi.
Pur non allontanandosi dal suo cinema muscolare, trovando nel cinetismo e nella parte action il suo maggiore punto di forza, da un montaggio serrato, seppur maggiormente declinato al thrilling, e dall’inevitabile patriottismo di base (ma nel suo senso più nobile del termine che gli evitano troppi sbandamenti) Berg cerca però di rappresentare soprattutto quel senso di appartenenza, di cooperazione e di solidarietà verso gli altri che ha contraddistinto la città di Boston in quelle drammatiche ore, aggrappandosi all’umanità dei suoi protagonisti in quanto sinonimo di civiltà, anche in risposta all’inciviltà rappresentata invece dal terrorismo.
Anche fecendosi ruvido e sgradevole nella scrupolosa messa in scena dell’attentato, della durata di circa 25 minuti, tra un certo cinema semi-documentaristico alla Poul Greengrass (sono stati utilizzati anche filmati di repertorio) o uno stile di montaggio da anni’60/70, abile nel ricostruire gli avvenimenti e i luoghi dell’attentato utilizzando una struttura corale e introducendo i suoi personaggi orchestrandoli per costruirne l’empatia e per rendere più impressionante il momento dell’esplosione, proseguendo in un montaggio parallelo tra la fuga dei responsabili e gli sforzi delle forze dell’ordine per catturarli.
Il film declina volutamente sulle motivazioni dei terroristi per focalizzarsi invece sulle vicende dei protagonisti (con quelli veri che, come da tradizione, sfilano sull’epilogo del film), persone ed eroi che sono tali solo perché fanno (bene) il loro lavoro (nel film compaiono veri poliziotti, agenti e infermieri molti dei quali in servizio nelle ore successive all’attentato del 2013).
Il protagonista Mark Wahlberg, alla terza collaborazione con Berg e originario proprio della città di Boston, interpreta l’unico personaggio inventato, sintesi delle azioni di diversi agenti di polizia ma anche anima e “metafora” di un’intera collettività, e che ha il compito di collegare tra loro fatti e personaggi.
Claudicante ma mai domo, è l’uomo qualunque che adempie sempre e comunque al suo dovere, incarnazione dell’istituzione e dell’estetica dell’ordine che funziona e che si prende cura del cittadino.
Fan parte del casta anche Michelle Monagham, John Goodman, J.K. Simmons, Alex Wolff, Rachel Brosnahan, Themo Melikidze, Jimmy Yang, Michael Beach e Melissa Benoist mentre Kevin Bacon, attore anche in Black Mass, interpreta Richard DesLauriers, l’agente FBI che ha arrestato proprio James “Whitey” Bulger interpretato in quella pellicola da Johnny Depp.
Voto: 6
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