Regia di Alexander Payne vedi scheda film
Bella l'idea, fatto bene, ma manca il film, dato che la storia non sa che pesci prendere.
Un film non riuscito, che in definitiva non sa che fare dello spunto iniziale. Film di fantascienza, dove viene inventata una tecnica di miniaturizzazione degli esseri viventi. Molte persone si fanno miniaturizzare: i loro bisogni diventano minimi, le spese per la casa, per mangiare, per gioielli e cos’altro diventano marginali. Molti che nella vita reale erano appena benestanti, da piccoli sono dei ricconi sfondati. In queste mini città molti non hanno neanche bisogno di lavorare. I piccoli poi si incontrano comunque coi grandi, ci sono aerei con le zone per i piccoli, e così via. E tutto ciò con indubbio calo di impatto dell’uomo sulla sostenibilità. Molti continuano invece a rimanere come sono. Matt Damon e la moglie decidono di fare il grande passo, che è irreversibile. Ok, da qua in poi il film non sa più che pesci prendere. A parte il tono, che non sai mai se vira sulla commedia o no, ma anche la sceneggiatura sbanda paurosamente, infilando dentro di tutto, da gente miniaturizzata contro voglia nei Paesi stranieri poco democratici, alla mini città con i quartieri degradati e nascosti, al mondo sempre più in crisi per il riscaldamento, alle sette, agli sti cazzi.
Fatto molto bene, manca un’idea di base o meglio è mancato lo sfruttamento come si doveva dello spunto inziale, che era molto interessante. Peccato.
Molta critica l’ha bocciato, il grande pubblico pure, io anche che darò un 5, ebbe costi abbastanza sostenuti e incassi risibili, finendo per essere un gran tonfo al botteghino. Prevedibile, direi.
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