Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Ad una sgangherata compagnia diretta in Francia si aggrega un conte che pare destinato ad un roseo futuro nel regno di Francia. Durante il viaggio le cose matureranno e molti equilibri cambieranno radicalmente…
Film dal clamoroso valore emozionale, dalle tinte acquerellate, dalle fattezze eteree. Un film in costume che grazie alla vena creativa di uno Scola che ha voglia di affabulare, si trasforma in un film di genere fantasy, che affonda le proprie radici narrative nell’humus dell’arte, intesa come passione, determinatrice di una “formazione” personale prima ancora che professionale. Il personaggio del conte di Sigognac, che quasi involontariamente cambia la sua indole e il suo destino, capendo pian piano quali sono le sue velleità ed aspirazioni, da questo punto di vista è una metafora calzante dell’uomo e della sua natura contraddittoria, diviso tra essere e apparire, tra vita vissuta e vita sognata, tra ambizioni sociali e pulsioni ancestrali. Per quanto lento ed ingessato, “Il viaggio di capitan Fracassa” è sinonimo di una prova attoriale notevole, così come di una direzione artistica asciutta ed essenziale, capace così di lasciar spazio ai personaggi e alle loro figure foriere di allegorie. Notevole inoltre il fatto di fornire una certa significazione attraverso una costruzione che esalta, anche mediante la rappresentazione meta-teatrale, l’essenza di un mestiere, quello di attore, che non si abbatte per il non-mangiare, per il freddo o la fatica, ma che si esalta nell’esercizio del proprio mestiere di artista.
Si segnala Massimo Troisi che fa il Pulcinella (fortemente voluto in questo ruolo dallo stesso Scola); penultima interpretazione in carriera di Lauretta Masiero.
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