Regia di Kirill Serebrennikov vedi scheda film
È sicuramente un film che denuncia l'attuale situazione sociale della Russia. Una Russia povera dove le patate non bastano e un pesce al cartoccio è un evento in casa di una coppia d'insegnanti. Non a caso in un'inquadratura la fotografia di Putin sullo sfondo sovrasta il protagonista durante uno dei suoi tanti sermoni deliranti. Sostanzialmente è un film che denuncia l'assenza di figure di riferimento in grado di aiutare gli adolescenti a mettere ordine nel guazzabuglio di informazioni che ricevono. Veniamin salta da un libro all'altro della Bibbia con troppa arbitrarietà e nessuno degli adulti riesce a contenere i suoi impeti predicatori alla Savonarola. In un altro contesto sarebbe finito da uno psichiatra, ma non in Russia evidentemente, dove si respira un'aria al quanto repressiva come le leggi contro la presunta propaganda omosessuale suggeriscono. Persino l'insegnante di scienze, laureata in psicologia, non riesce a gestire la situazione e alla fine si abbandona a reazioni sopra-le-righe per non dire nevrotiche. Tra l'altro è poco plausibile che non provi nemmeno a difendersi dalle accuse menzognere di cui è vittima. Questo accade poiché si tratta di un film a tesi, impostato su un registro adeguato ai gusti popolari, che lo fa barcollare tra commedia e dramma. Avrei preferito che non ci fossero gli intervalli comici o, almeno, li avrei voluti più velati, meno espliciti, come in un film di Mungiu. Per buona parte del film ho temuto che fosse un film di propaganda; solo verso il finale mi sono ricreduto. Mi meraviglia che un film cosi critico sulla società di Putin sia in circolazione.
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