Regia di Rupert Sanders vedi scheda film
Il maggiore-Scarlett in un crescente conflitto interiore tra il non suo schell ed il suo ghost che combatte il cyber-crimine e scopre la verità sul suo passato umano per proiettarsi verso il suo futuro da cyborg.
Il maggiore-Scarlett in un crescente conflitto interiore tra il non suo schell ed il suo ghost che combatte il cyber-crimine e scopre la verità sul suo passato umano per proiettarsi verso il suo futuro da cyborg.
Una Scarlett Johansson, a mio parere, perfettamente "calata" nel suo "shell". Le sue dolci forme risaltano quando è il momento di entrare in azione, disfarsi dei propri panni e poter sfoggiare la dote di mimetizzazione.
Ho apprezzato anche la sua camminata “robotica”.
Questa rivisitazione americana del bellissimo manga anni '90 mi è piaciuta.
Meno introspettivo e filosofico della sua fonte d’ispirazione. Meno etereo, ma soggettivamente ugualmente affascinante.
L’approccio all’anime culto mi è sembrato adeguato, non pretenzioso…..aggiungerei un “giustamente”. Il film di Sanders percorre binari suoi, tornando, di tanto in tanto, sui binari originari. Mi è parso abbia subito forse un’eccessiva (ma forse inevitabile) opera di epurazione rispetto al manga. Una qualche “complessità” in più a mio parere non l’avrebbe guastato. Come già detto e ridetto da tanti, il paragone è impossibile e quindi un giudizio basato su questo sarebbe inappropriato e infelice.
Il tema trattato, con i conseguenti risvolti di coscienza e gli spunti di riflessione, mi affascina molto come mi affascinano i movies che lo sviscerano.
La storia è ambientata in un futuro prossimo (forse molto più prossimo di quanto si possa pensare).
L’ambientazione mi è piaciuta; la città immaginaria di New Port City trasuda sporcizia, odore, degrado e si proietta nel futuro con immensi ologrammi, luci e veicoli avveneristici.
Poi…..la Johansson è sempre la Johansson…..
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